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GIOVINIANO

di Francesco Valli - Enciclopedia Italiana (1933)
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GIOVINIANO (Iovinianus)

Francesco Valli

Monaco vissuto nel IV secolo, protagonista delle prime controversie sul monachismo in Occidente. Condannato da papa Siricio nel 392-3 fuggì da Roma, e poco dopo da Milano per condanna di un sinodo presieduto da Ambrogio. Girolamo nell'Adversus Iovinianum ci informa della vita di lui con frasi non dissimili da quelle contro i falsi asceti di Roma (Ep. XXII) e i seguaci di G., mentre è più credibile che questi non si desse ai piaceri, ma a una vita meno rigida della monastica; nel 406, egli parla di G. come di un defunto. La Conscriptio temeraria ricordata da papa Siricio ed i Commentarioli confutati da Girolamo sono certamente uno stesso lavoro. Girolamo ne riporta frammenti che lo dimostrano scrittore notevole.

G. sosteneva: le vergini, le vedove e le maritate che hanno ricevuto il battesimo, se sono in stato di grazia, hanno lo stesso merito; coloro che ricevettero il battesimo con pieno sentimento di fede non possono essere tratti in peccato dal demonio; il digiuno non è piu̇ gradito a Dio del mangiare con rendimento di grazie; unico in cielo è il premio per tutti coloro che hanno mantenuto fede al loro battesimo. Il pensiero di G., occidentale per nascita e cultura, è dunque tutto d'indole pratica, contro l'ascetismo e le sue prerogative. Grande il valore che si attribuisce al battesimo e alla fede, in modo accentuato distinta dalle opere.

In Roma aveva suscitato un buon numero di seguaci, i così detti giovinianisti. Otto suoi compagni furono condannati con lui da Siricio e da Ambrogio; e Agostino (Retract., 22) afferma che G., pur rimanendo monaco, indusse asceti e monache a rompere il celibato. A Vercelli troviamo nel 396 due seguaci di G., più o meno diretti, Sarmazione e Barbaziano, che erano fuggiti dal monastero fondato da Ambrogio in Milano. Vigilanzio, che nel 404 scrisse un libello, portò alle ultime conseguenze l'opposizione contro Gioviniano.

Bibl.: W. Haller, Jovinianus, die Fragmente seiner Schriften, die Quellen zu seiner Geschichte, sein Leben u. seine Lehre, in Texte und Untersuchungen, n. s., II, ii, Lipsia 1897; A. Harnack, Die Lehre von der Seligkeit allein durch den Glauben, in Zeitschr. für prot. Th. und Kirche, 1891, pp. 138-154; H. A. van Bakel, De "Protestant" Jovinianus, in Nieuw Theologisch Tijdschrift, VII, 1918, pp. 51-71; F. Valli, Un eretico del sec. IV: Gioviniano, in Didaskaleion, n. s., II, 1924, pp. 1-66.

Vedi anche
santo Sirìcio papa Sirìcio papa (lat. Siricius, gr. Σιρίκιος), santo. - Romano (m. Roma 399); successe a Damaso (384), invano ostacolato dall'avversario di Damaso, Ursino. Affermò la supremazia del vescovo di Roma su tutto l'Occidente e tenne un concilio (386), curando poi l'applicazione delle norme presso tutti i vescovi ... Bonòso Bonòso ‹-ʃo›. - Vescovo (m. 400 circa) di Sardica, o secondo alcuni di Naisso. Ad Aquileia godette dell'amicizia di s. Girolamo. Come Elvidio e Gioviniano, negò la perpetua verginità di Maria, per cui nel sinodo di Capua (391) fu condannato e deposto. I suoi discepoli, detti bonosiani (i quali professavano, ... celibato Lo stato degli uomini non sposati. ● Nell’antichità l’influsso del concetto religioso secondo il quale il culto dei defunti era necessario alla loro pace ultramondana, donde la necessità di lasciare dietro di sé dei discendenti che perpetuassero questo culto, ispirò al diritto dello Stato, erede del ... Ambrògio da Milano Ambrògio da Milano (o da Urbino). - Nome con cui è noto lo scultore e architetto Ambrogio d'Antonio Barocci (nato a Milano nella seconda metà del sec. 15º, morto a Urbino). Robusto e insieme elegante scultore, Ambrogio da Milano raccoglie svariati elementi della tradizione toscana e di quella lombarda. ...
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  • Gioviniano
    Enciclopedia on line
    Teologo eretico (sec. 4º); dopo aver praticato vita ascetica, scrisse contro l'ascetismo cristiano, attirandosi in un sinodo romano (390) la condanna, confermata poi da s. Ambrogio e ribadita (tra il 392 e il 395) in uno scritto (Adversus Iovinianum) di s. Girolamo, grazie al quale conosciamo le dottrine ...
Vocabolario
gióvine
giovine gióvine agg. e s. m. e f. – Variante meno com. di giovane (v. questa voce, anche per gli alterati giovincello e giovinaccio).
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