GIOVIANO (Flavius Iovianus Augustus)
Imperatore romano, Nacque a Singidunum, città posta sul Danubio nella Moesia Superior, nel 331 d. C., dal cornes domesticorum Varroniano, e seguì la carriera militare.
Ufficiale di Giuliano l'Apostata, prese parte con lui alla spedizione in Oriente; alla sua morte (363 d. C.) fu acclamato imperatore. Concluse allora la pace con i Persiani, cedendo le province e le città oltre il Tigri, fra cui Nisibis. Si ritirò in Siria e passò per Antiochia, dirigendosi verso Costantinopoli; giunto a Dadastana in Galazia, morì per un banale incidente (17 febbraio 364 d. C.). Le fonti letterarie lo dicono fervente cristiano, ma tollerante, di indole mite e di scarsa cultura.
Le poche notizie sull'aspetto fisico di G. hanno fatto supporre che fosse di stirpe barbarica. Era infatti di statura colossale tanto che all'elezione non si trovò una veste imperiale che gli si adattasse - e pesante nel muoversi; aveva occhi azzurri ed espressione bonaria (Amm., xxv, 14, 15; Aur. Vict., Epit., 44, 3; Cedrenus, Hist. Com., i, p. 539, 15; Suda, ᾿Ιοβιανός). Non si conoscono ritratti scultorei che possano essere ragionevolmente a lui attribuiti. La testa del Museo Torlonia, che porta il nome di G., è probabilmente un'opera del V sec. d. C. La sua iconografia si basa quindi unicamente sulle monete. Queste ultime non presentano novità stilistiche, rispetto a quelle dei successori di Costantino; G. ne riprende anche la pettinatura a frangetta, e l'uso del volto rasato, in contrasto col suo predecessore. Il suo aspetto nei ritratti monetali è concordante con le notizie degli storici: egli è rappresentato con la mandibola pesante e il collo possente di un uomo di corporatura massiccia, con capelli lisci e aderenti, con la fronte breve. Sono stati distinti nella iconografia numismatica due tipi, che sembrano indipendenti fra loro e con caratteri diversi. L'uno, che per la sua rudezza dovrebbe aver avuto origine nell'ambiente militare illirico, mostra un corto naso ricurvo e un profilo molto greve nella parte inferiore; l'altro presenta un profilo più regolare e potrebbe essere stato creato in una città greca. Non sappiamo però se esistessero prototipi plastici. L'unico monumento ricordato, che però è dubbio se portasse il suo ritratto, è il sarcofago che stava presso quello di Giuliano a Costantinopoli nella Chiesa degli Apostoli (R. Delbrück, Porphyrwerke, pp. 222, 227).
Bibl.: Seeck, in Pauly-Wissowa, IX, 1916, cc. 2006-11, s. v. Jovianus, n. i. Monete: H. Cohen, Médailles Impériales, VIII, Parigi 1892, p. 73 ss.; F. Gnecchi, I Medaglioni Romani, Milano 1912, I, pp. 34, 73, tav. 34, 4; II, p. 157, tav. 139, 11, 12, tav. 140, i; J. Gasiorowski, Un trésor decouvert en Volynie, in Bull. Intern. Acad. Polon., Cracovia 1929, p. 27 ss.; A. Alföldi, Siscia, in Num. Közlöny, XXVIII-XXIX, 1932, p. 5, tav. I, ibid., p. 19 ss.; R. Delbrück, Spätantike Kaiserporträts, Berlino 1933, pp. 26 s., 88 s, fig. 27, tav. 12; J. M. C. Toynbee, Roman Medaillions, in Numismatic Studies, n. 5, New York 1944, p. 37, n. 88; p. 68, n. 75, 76; p. 174, n. 98, 99; p. 182, n. 217, tavv. II, 5, XI. Per la testa del Museo Torlonia, v.: Mus. Torlonia, tav. CLXI-618; H. P. L'Orange, Studien zur Gesch. d. spätatiken Kaiserporträts, Oslo 1933, p. 87, n. 119, fig. 224.