GIOVANNI XVIII papa
Di famiglia romana; di suo nome, Fasano. Consacrato nel novembre o dicembre 1003, attese soltanto ad uffici ecclesiastici, essendo la potestà temporale in mano del patrizio Giovanni Crescenzio. Favorì l'evangelizzazione degli Slavi, creando il vescovato di Bamberga. Ordinò all'arcivescovo di Sens e al vescovo di Orléans di comparire a discolparsi di aver fatto gettare nel fuoco certi privilegi papali e minacciò d'interdetto Roberto re di Francia, se non li avesse costretti a venire. Morì nel giugno 1009, nell'abbazia di S. Paolo, dove sembra si fosse ritirato a vita monastica.
Bibl.: Lettere in Patr. Lat., CXXXIX, col. 1477 segg.; Jaffé, Reg., I, p. 501 segg.; Lib. pontif., ed. L. Duchesne, II, Parigi 1886, p. 266; cfr. Ch. Pfister, Études sur le règne de Robert le Pieux, Parigi 1885, p. 314 segg.; v. anche le op. di Watterich, Duchesne, Hauck, cit. sotto giovanni viii e xii.