VITELLESCHI, Giovanni
Cardinale. Nato da insigne famiglia di Corneto (Tarquinia), negli ultimi decennî del sec. XIV, servì da prima il condottiero Tartaglia, poi entrò ai servigi del papa, divenne protonotario, vescovo di Recanati e Macerata (1431), commissario dell'esercito della Chiesa nella Campagna e del Patrimonio di San Pietro in Tuscia. Combatté con grande energia i tirannelli, fece decapitare Giovanni da Vico, prefetto di Roma (1435), domò una rivolta di baroni, prese Palestrina (1436) e la distrusse dalle fondamenta (1437). Ebbe una statua equestre in Campidoglio, come "terzo padre della città dopo Romolo" e da Eugenio IV, di cui era il braccio, ebbe (1435) la dignità di patriarca di Alessandria (col quale titolo fu generalmente chiamato), di arcivescovo di Firenze (1435), di amministratore di Traù (1437), di cardinale (9 agosto 1437). Quest'ultima dignità fu premio dell'avere egli, combattendo per gli Angioini, fatto prigioniero il principe di Taranto; ma fallirono altre sue imprese nel regno. Riprese allora la lotta contro i baroni, distrusse Zagarolo (1439), batté i Savelli e i Trinci, dominò Roma senza rispetto a legge o a giustizia, ma, come parve ai cittadini, "a salute della città", e fu "più che papa. col temporale e lo spirituale". Arrestato a tradimento da Antonio Rido, castellano di S. Angelo (19 marzo 1440), morì o fu ucciso il 2 aprile. È incerto se la catastrofe fosse dovuta più all'odio del Rido e dei Fiorentini che a tradimento di lui agirono contro il volere del papa o se fosse per ordine o col consenso di questo.
Selvaggia natura di condottiero, lasciò mirabile memoria di sé in quel suo palazzo di Corneto, che è "una gemma dello stile archiacuto italiano".
Bibl.: A. Ciaconius, Vitae et res gestae pontificum Romanorum, 3ª ed., II, Roma 1667, col. 896 segg.; L. Boffi, Il palazzo dei Vitelleschi in Corneto, Milano 1886; C. Pinzi, Lettere del legato Vitelleschi ai priori di Viterbo, in Arch. d. R. Soc. romana di st. patr., XXXI (1908), pp. 357 segg.; L. von Pastor, Storia dei papi, trad. it., nuova ediz., I, Roma 1931, p. 302 segg., dove sono altre indicazioni bibliografiche. Cfr. anche vitelleschi.