GIOVANNI VII Paleologo, imperatore d'Oriente
I casi della sua vita fino al 1390 si sono ricordati nella biografia di Giovanni V (v.) del quale egli era nipote. Deposto nel settembre di quell'anno e privato del diritto alla successione, ebbe il governo di Selimbria (ora Silivri). Nel 1399 Manuele II lo riammise nella capitale e l'associò al trono col titolo imperiale. Fu reggente dello stato durante il viaggio di Manuele in Occidente, dalla fine del 1399 al 1402, difendendo energicamente Costantinopoli contro i Turchi. Fu durante questo periodo che Tamerlano si avanzò nell'Anatolia e ad Angora abbatté la potenza ottomana. Prima della battaglia G. si era messo in rapporto col potente re mongolo e aveva concluso con lui un trattato contro gli Ottomani obbligandosi a pagargli un annuo tributo. Al ritorno di Manuele egli ebbe affidato il governo prima di Lemno poi di Salonicco quando questa, nel 1405, fu ceduta nuovamente ai Bizantini dal sultano di Adrianopoli, Sulaimān. Rinunziò al potere qualche anno dopo ritirandosi in un monastero del Monte Athos, dove morì fra il 1408 e il 1410.