Vailati, Giovanni
Storico della scienza, filosofo e matematico italiano (Crema, Cremona, 1863 - Roma 1909). Insegnò matematica in vari istituti medi; fu assistente di Peano alla cattedra di calcolo infinitesimale (1892) e poi di Vito Volterra a quella di meccanica razionale (1895) nell’univ. di Torino. Figura di studioso originale, costantemente in contatto con la ricerca e la cultura europea e statunitense più avanzata, si occupò di logica, epistemologia, filosofia della scienza e filosofia del linguaggio, storia della scienza, ecc., con contributi unitariamente ispirati a un acuto senso degli aspetti metodologici e linguistici dei problemi affrontati. Particolare importanza va attribuita alle ricerche di storia della matematica e della logica (la definizione in Platone e in Euclide, l’opera logica e geometrica di Saccheri) e di storia della meccanica (meccanica greca postaristotelica, precursori di Galileo), impostate con chiara consapevolezza dei nessi esistenti tra le proprie posizioni epistemologiche e la trattazione storica vera e propria. Sostenne e diffuse nella cultura italiana il pragmatismo americano allora in pieno sviluppo, privilegiandone la versione di Peirce rispetto a quella più affermata di James (a differenza di G. Papini e G. Prezzolini, con i quali pure collaborò), ma s’interessò nel contempo anche di alcune delle principali linee di pensiero a lui contemporanee (Mach, Moore e Russell, Brentano, Peano), nonché alla filosofia leibniziana, di cui contribuì, nell’ambito di una rivalutazione di Leibniz a livello europeo (Russell, Couturat), a rimettere in luce la grande ricchezza speculativa. Esponente di una posizione di pensiero troppo complessa e articolata per poter trovare larga accoglienza, critico del positivismo ottocentesco e certo assai lontano dall’idealismo di Croce e Gentile, V. non poté esercitare che una limitata influenza, nonostante l’indubbia vitalità di alcuni suoi spunti teorici. Notevolissimo il suo epistolario con molti dei principali pensatori a lui contemporanei quali Mach, Brentano, Croce, ecc. (pubbl. post. a cura di G. Lanaro, 1971). Un’amplissima raccolta della sua opera fu pubblicata postuma nel 1911 con il titolo Scritti (a cura di M. Calderoni, U. Ricci, G. Vacca).