STRADONE, Giovanni
Pittore, nato a Nola il 10 novembre 1911. A Roma, mentre compie gli studi classici, frequenta lo studio di F. Ferrazzi. Dopo il 1930 i suoi interessi si orientano verso la nascente "scuola romana". Nel 1942, con la partecipazione al Premio Bergamo, la sua opera assume rilevanza nazionale. Nel 1947 con P. Sadun e T. Scialoja forma il gruppo denominato da C. Brandi dei "pittori fuori strada" che tendeva a un'intensificazione espressionistica della lezione di Scipione e Mafai. È nell'ambito di questo neo-espressionismo tonale e metafisico che s'inseriscono i suoi Colossei e i suoi Notturni romani, visioni allucinate e disfatte, rese con una tecnica ricca d'invenzioni narrative e di suggestioni emotive. Contemporaneamente, per es. con la serie dei ciclisti, ha dato un tono sarcastico quasi caricaturale alle sue composizioni, con evidenti richiami all'art nouveau e al futurismo. Nelle più recenti composizioni il suo espressionismo, sempre molto singolare e carico di simboli onirici o di allusioni sociali, si è imbevuto di surrealismo attraverso una più accentuata e animata apertura fantastica (Circo nel prato, 1966; Pagliaccio, 1969; Cupola sul ponte, 1971; Sonnambuli, 1974; L'indice, 1975; Lazzaro, 1978).
Bibl.: C. Brandi, Quattro artisti fuori strada, in Fiera letteraria, Roma, marzo 1947; G. Dessì, C. Claudi, Stradone, Roma 1950; N. Ponente, La pittura di Giovanni Stradone, ivi 1961; G. De Chirico, Stradone, ivi 1964; G. Giacomazzi, Emblematica dell'immagine: Bacon-Stradone, in Letteratura, genn.-apr. 1968.