SANTINELLO, Giovanni. –
Nacque a Padova il 1° febbraio 1922, primogenito di Diego, geometra e gerente di un’azienda meccanica, e di Pia Toninello, diplomata maestra e casalinga.
Conseguita nel 1940 la maturità classica nel liceo Tito Livio, si iscrisse alla facoltà di lettere e filosofia, dapprima nella sezione letteraria e in seguito, nel 1942, nella sezione filosofica. Dispensato in un primo tempo dal servizio militare attivo perché frequentante il corso allievi ufficiali presso la Milizia universitaria di Padova, il 25 agosto 1943 venne arruolato come soldato semplice nel 72° reggimento di fanteria, adibito alla difesa costiera in Toscana. Dopo l’armistizio (8 settembre 1943) lasciò la divisa militare e fece ritorno in Veneto, dove visse in clandestinità sino alla Liberazione.
Il 30 luglio 1945 si laureò in filosofia con una tesi sul Pensiero religioso di Josiah Royce, avendo come relatore Erminio Troilo. Dal 1947 al 1953 insegnò nell’Istituto magistrale parificato S. Dorotea di Asolo. A partire dal 1949-50 fu assistente volontario di storia della filosofia e di estetica (insegnamenti tenuti da Luigi Stefanini) presso l’Università di Padova.
Il 10 agosto 1953 sposò Ida Rossi.
Nel 1953-54 fu incaricato di filosofa e storia nel liceo classico di Padova. Docente di ruolo a partire dal 1° ottobre 1954, insegnò a Rovigo al liceo scientifico e quindi all’Istituto magistrale. Dopo la morte di Luigi Stefanini (16 gennaio 1956) gli fu affidato per supplenza il corso di storia della filosofia per l’anno 1955-56. Trasferito dal 1° ottobre 1960 al liceo scientifico di Padova, ottenne un comando presso il Centro didattico nazionale per i licei in Padova, che gli fu rinnovato fino al 1967. Libero docente in storia della filosofia nel 1959, fu professore incaricato di detta disciplina presso la facoltà di magistero dell’Università di Lecce (1959-63) e quindi di Padova (1963-67). Il 1° febbraio 1967 prese servizio come professore straordinario di storia della filosofia presso la facoltà di magistero di Padova. Ordinario dal 1° febbraio 1970, fu a lungo direttore dell’Istituto di storia della filosofia e del Centro per ricerche di filosofia medievale. Il 1° novembre 1997 cessò dal servizio per raggiunti limiti di età. Con decreto del 24 febbraio 1997 fu nominato professore emerito.
Morì ad Abano Terme (Padova) il 22 agosto 2003.
Fu membro della redazione della I e II edizione della Enciclopedia filosofica (1957, 1967), del direttivo del Centro di studi filosofici di Gallarate, della Cusanus-Komission e della Cusanus-Gesellschaft. Fu inoltre socio effettivo dell’Accademia patavina (poi galileiana) di scienze, lettere ed arti in Padova e medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte.
Nella sua formazione filosofica un ruolo centrale fu svolto da Luigi Stefanini, dal quale Santinello trasse la sensibilità per il problema estetico (Estetica della forma, Padova 1962) e l’interesse per il personalismo (Immagini e idea dell’uomo, Rimini 1984). Dopo la morte del maestro rifuggì tuttavia dallo status del ‘discepolo orfano’ fedelmente ripetitivo, conscio che «il momento non era favorevole a una continuazione della metafisica di tipo personalistico, legata non soltanto alla matrice pur lontana dell’idealismo, ma anche alla personalità esuberante ed entusiastica di Stefanini, che sembrava averne saturato le forze e gli esiti» (Autopresentazione, 1988, p. 266). Si volse così alle ricerche storico-filosofiche, ponendo quasi tra parentesi le proprie convinzioni personali. In realtà, lungi dal cadere in un filologismo fine a sé stesso, dall’insegnamento stefaniniano riprese e sviluppò il nesso persona-storia, calato nel concreto e vigile lavoro storiografico. Egli attuò così una sorta di ‘personalismo storiografico’, ovvero un rigoroso metodo filologico che miri a stabilire un rapporto con la persona stessa dell’autore, attraverso una comprensione del testo che non pretenda mai d’essere esaustiva o definitiva.
La sua produzione scientifica abbraccia l’arco cronologico dall’età tardoantica (Studi sull’umanesimo di Proclo, Bologna 1966) fino al Novecento, ma si è rivolta in particolare a tre ambiti.
Il primo è il pensiero dell’umanesimo europeo (da Francesco Petrarca a Niccolò Cusano, di cui tradusse le opere, da Leon Battista Alberti a Erasmo da Rotterdam, Thomas More, Jacques Lefèvre d’Étaples), ove l’accezione di ‘europeo’ non ha solo un significato geografico, ma sottintende l’interesse per una religiosità più pura e impegnata, che accompagnò sovente il lavoro intellettuale di quegli autori (Il pensiero di Nicolò Cusano nella sua prospettiva estetica, Padova 1958; Leon Battista Alberti. Una visione estetica del mondo e della vita, Firenze 1962; Studi sull’umanesimo europeo, Padova 1969; Introduzione a Nicolò Cusano, Bari 1971; Tradizione e dissenso nella filosofia veneta fra Rinascimento e modernità, Padova 1991).
Un secondo ambito di ricerca riguarda gli studi kantiani, ove Santinello sviluppò la tesi secondo cui in Immanuel Kant «la metafisica costituisce non soltanto la consapevolezza negativa dei limiti di validità del conoscere scientifico, ma anche l’indicazione della validità positiva, se pur parziale, d’un pensare metafisico. La condizione di finitezza dell’uomo risulta così stabilita, nella misura in cui una ragione finita e condizionata riesca a tematizzare, in modo vario, la presenza in sé dell’idea dell’incondizionato, senza cedere all’illusione di essere essa stessa incondizionata» (Metafisica e critica in Kant, Bologna 1965, pp. VI-VII; cfr. inoltre Conoscere e pensare nella filosofia di Kant, Padova 1963).
Al terzo ambito di ricerca, la storia della storiografia filosofica, Santinello dedicò uno specifico interesse sin dalla metà degli anni Sessanta. Egli venne così concependo un progetto che si tradusse nella vasta opera collettiva Storia delle storie generali della filosofia – a cura dello stesso Santinello e, a partire dal primo tomo del volume IV, di Gregorio Piaia (Brescia-Padova-Roma 1979-2004, I-V in 7 tt.; trad. inglese dei volumi I-III: Models of the history of philosophy, Dordrecht 1993-2015) –, di cui non poté vedere la conclusione. Muovendo dalla riscoperta delle antiche scuole filosofiche in età rinascimentale, l’opera ricostruisce analiticamente le fasi e le modalità di sviluppo, sino alla fine dell’Ottocento, di quelle trattazioni che comprendono l’evoluzione complessiva del pensiero filosofico nel tempo.
Opere. L’elenco delle 255 pubblicazioni di Santinello fino al 1993, a cura di I. Tolomio, è in Concordia discors. Studi su Niccolò Cusano e l’umanesimo europeo offerti a Giovanni Santinello, a cura di G. Piaia, Padova 1993, pp. XVII-XLV; G. Santinello, Autopresentazione, in Filosofia oggi, XI (1988), pp. 265-277.
Fonti e Bibl.: Padova, Archivio generale dell’Ateneo, Studenti Facoltà di lettere e filosofia, matr. 12/20; ibid., Personale docente cessato, b. 3, 21-22.
L. Malusa - G. Piaia, Ricordo di G. S., in Bollettino della Società filosofica italiana, n.s., 2003, n. 180, pp. 108-111; M. Signore, In memoria di G. S. (1922-2003), in Idee, XVIII (2003), 52-53, pp. 7-9; I. Tolomio, G. S. storico della filosofia e medievista, in Medioevo. Rivista di storia della filosofia medievale, XXIX (2004), pp. 381-393; K. Kremer, Zum Tode von G. S., in Mitteilungen und Forschungsbeiträge der Cusanus-Gesellschaft, XXX (2005), pp. XXXV-XXXVIII; G. Piaia, G. S., in Rivista di storia della filosofia, LX (2005), p. 311-317; G. Micheli, G. S. studioso di Kant, in Momenti della ricezione di Kant nell’Ottocento, a cura di G. Micheli, in Rivista di storia della filosofia, LXI (2006), 4, suppl., pp. 291-302; G. Piaia, S., G., in Enciclopedia della persona nel XX secolo, a cura di A. Pavan, Napoli-Roma 2008, pp. 918-920; A. Rigobello - G. Federici Vescovini - C. Cesa, G. S. e la storiografia filosofica del secondo Novecento, in Rivista di storia della filosofia, LXIV (2009), pp. 759-789.