PORZI, Giovanni Rocco
PORZI, Giovanni Rocco. – Nacque a Pavia nel 1391 da Martino, possidente; della madre si conosce solamente il nome, Eleonora.
Nel 1408 entrò nel convento eremitano di S. Agostino e, incorporatosi nello Studio generale, nel 1421 ottenne la licenza in teologia. Sulla sua formazione influì un’esperienza giovanile: ancora studente, saputo che uno zio paterno, Rocco Porzi, già membro della corte di Gian Galeazzo Visconti, si era ritirato a vita eremitica nel Trevigiano, gli fece visita restandone impressionato. Nominato nel 1422 reggente degli studi nel convento pavese, intraprese, a partire dallo stesso anno, una brillante carriera come predicatore. Nel Capitolo del 1430, tenuto a Montpellier, sostenne la necessità di promuovere nell’Ordine la riforma dell’osservanza con il ritorno a una vita religiosa, individuale e comunitaria conforme allo spirito originario della regola agostiniana. Nel 1432 seguì come segretario il generale dell’Ordine, Gerardo da Rimini, in visita ai conventi italiani, e in particolare apprezzò, a Napoli, la riforma introdotta nel convento di S. Giovanni a Carbonara. Il 24 giugno 1433 il generale lo nominò rettore straordinario di S. Agostino di Pavia con l’obiettivo di introdurvi l’osservanza, non raggiunto a causa della forte resistenza dei frati.
Nel 1438 Porzi compì un pellegrinaggio in Terra Santa. Fu una proficua esperienza spirituale, per un’anima che anelava all’imitazione di Cristo; Porzi si determinò pertanto nel proposito di ritirarsi con pochi confratelli in un convento per condurre una sequela Christi in povertà, fraternità, penitenza, preghiera. Poté attuare tale proposito a partire dal 4 aprile 1439, quando Gerardo da Rimini lo autorizzò a introdurre l’osservanza regolare nel convento di S. Agostino di Crema, che si doveva costruire grazie ai proventi ottenuti dall’eredità del giovane mercante cremasco Giovanni Tommaso Vimercati. Porzi fu nel contempo nominato vicario dell’osservanza della Provincia di Lombardia; con tale atto si costituì formalmente la Congregazione osservante di Lombardia degli eremitani di S. Agostino.
Nella Biblioteca comunale di Crema si conserva, autografo di Porzi, il registro di spese sostenute nell’estate 1439 per i lavori al convento (Mss., 376). Alcuni giovani, attirati dal carisma del priore, entrarono presto nel convento; tra loro il diciassettenne Agostino Cazzuli, che divenne con Benigno Peri da Genova tra i primi biografi dello stesso Porzi.
Nel Capitolo dell’Ordine, tenutosi ad Alessandria nel 1440, Porzi venne eletto provinciale, incarico che accettò controvoglia perché lo allontanava dal convento, dove aveva avviato una vita religiosa osservante a imitazione della primitiva Chiesa apostolica.
Come egli concepisse l’osservanza regolare, è esposto in effetti nel sermone della terza domenica dopo l’Epifania (Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai, Mss., AB.293: Sermones, parte I, cc. 111r-115v, autografi datati 1447-48). Dovendo, nell’esercizio delle funzioni di provinciale, rimanere spesso assente da Crema, Porzi nominò fra Giovanni da Novara suo vicario nel convento cremasco.
Gli anni successivi furono segnati da un forte impegno itinerante che condusse Porzi in molte città italiane. Nel 1441 predicò la Quaresima a Genova, e fu tale l’entusiasmo suscitato in città che le autorità lo invitarono a introdurre anche a Genova l’osservanza agostiniana prendendo possesso della chiesa di S. Maria della Cella e dell’attiguo oratorio di S. Agostino, cosa che attuò con alcuni confratelli fatti venire da Crema. Nel 1442 anche le autorità comunali di Bergamo, a conoscenza di quanto era avvenuto a Crema, chiesero al generale dell’Ordine e a Porzi di introdurre l’osservanza nel convento di S. Agostino; anche se non del tutto persuaso, il 19 gennaio 1443 ordinò a fra Giovanni da Novara di prendere possesso in suo nome del convento di Bergamo. Porzi non era in effetti convinto di ampliare la Congregazione osservante di cui era vicario, e mantenne tale convincimento anche quando nel 1445 si introdusse, per desiderio di Bianca Maria Visconti, l’osservanza a Milano e nel 1449 a Cremona.
I movimenti religiosi osservanti che sorsero tra il XIV e il XV secolo esercitarono in effetti notevole forza diffusiva e aggregativa, in molti casi sostenuta dalle autorità civili, e fu così anche per l’osservanza agostiniana di Lombardia. Porzi, temendo che numero di conventi e dimensione della congregazione potessero influire negativamente sulla qualità della vita conventuale, avrebbe preferito sottrarre le sue fondazioni al processo d’ampliamento, che i confratelli, al contrario, appoggiarono e favorirono. Per lui, che nel 1442 aveva raggiunto i 51 anni, l’osservanza era stata l’approdo di un lungo itinerario spirituale; per i suoi giovani seguaci – altra generazione – essa rappresentava invece un punto di partenza per ulteriori progressi.
Il 10 maggio 1449 Porzi partecipò come vicario della congregazione di Lombardia al Capitolo straordinario di Montespecchio in Toscana, convocato dal generale dell’Ordine, Giuliano Falciglia da Salemi, per stabilire il futuro delle cinque congregazioni osservanti agostiniane sorte nei decenni precedenti. Si confrontarono due posizioni: quella di fra Maria Alessandro da Sassoferrato, che propugnava la riunificazione delle congregazioni in un solo corpo con a capo un priore generale del tutto indipendente dall’Ordine; e quella sostenuta da Porzi, che prevalse nel Capitolo, secondo la quale le cinque congregazioni dovevano rimanere separate, ognuna con a capo un vicario generale alla diretta dipendenza del generale dell’Ordine. Per fra Giovanni Rocco la congregazione di Lombardia era già fin troppo cresciuta con l’apertura di nuove case a Bergamo, Milano e Cremona: riunire addirittura tutte le congregazioni avrebbe significato la costituzione di un nuovo grande Ordine a scapito delle esigenze dell’osservanza. Tuttavia, la congregazione che Porzi voleva di piccole dimensioni divenne, un secolo dopo, la più numerosa d’Italia con settanta conventi.
Nell’ultima fase di vita, Giovanni Porzi visse prevalentemente tra Crema e Genova. Fu ancora eletto, per qualche anno, vicario della Congregazione; soggiornò anche presso il monastero maggiore delle benedettine di S. Maurizio a Milano come padre spirituale. Già da tempo in precarie condizioni di salute, nella primavera del 1461 raggiunse Mantova volendo incontrarvi il generale Guglielmo Bechi da Firenze. Morì in quella città il 13 luglio 1461 e fu sepolto nella sala capitolare del convento di S. Agnese.
Gli storici dell’Ordine gli attribuiscono commenti al Liber Sententiarum, alle Quaestiones di Egidio Romano, alle epistole di s. Paolo, oltre ai Sermones per i tempi di Avvento e Quaresima, l’unica sua opera finora nota.
Fonti e Bibl.: Roma, Archivio generale dell’Ordine di Sant’Agostino, Dd5: Regesta Augustini de Roma et Gerardi ariminensis (anni 1430-1439), cc. 6v, 7r, 43r; Bergamo, Biblioteca civica A. Mai, Mss., MA.26: Ordo breviarii fratrum heremitarum sancti Augustini (anno 1432), c. 430r; AB.455: Documenti del Convento di S. Agostino (anno 1443), c. 4r; MA.74: Benigno Peri da Genova, Primordia Congregationis Lombardie observantium fratrum eremitarum sancti Augustini (seconda metà del secolo XV); MA.359: Agostino Cazzuli da Crema, Epimerorum libri epitoma (seconda metà del secolo XV); Crema, Biblioteca comunale, Mss., 376: Liber expensarum Conventus S. Augustini (anni 1439-1440); N. Crusenius, Monasticon augustinianum, Vallissoleti 1890, parte III, p. 65; R. Maiocchi - N. Casacca, Codex Diplomaticus Ord. E. S. Augustini Papiae, II, Pavia 1906, anni 1401-1500, nn. CLVIII, CLXXXIV; A. Do Rosario - C. Alonso, Acta inéditas de diez Capitulos generales: 1419-1460, in Analecta Augustiniana, XLII (1979), pp. 5-133; Bullarium Ordinis Sancti Augustini. Regesta. III 1417-1492, a cura di C. Alonso, Roma 1998, pp. 72 s. n. 172, p. 76 n. 180, p. 111 n. 278.
D. Calvi, Delle memorie istoriche della Congregazione agostiniana osservante di Lombardia dell’Ordine Eremitano di Sant’Agostino, Milano 1669, pp. 1-25; I.F. Ossinger, Bibliotheca Augustiniana, Ingolstadt 1768, p. 709; D.A. Perini, Bibliographia augustiniana, III, Firenze 1931, p. 100; C. Piastrella, Dall’usura al convento. I precedenti della nascita dell’Osservanza agostiniana di Lombardia nelle vicende patrimoniali dell’eredità Vimercati, in Insula Fulcheria, XIX (1989), pp. 9-49; M.L. Fiorentini - L. Radaelli, Parte I: Nascita e sviluppo di un lavoro di tesi; Parte II: Note storico-architettoniche sul complesso conventuale, ibid., XX (1990), pp. 11-100; M. Sangalli, L’osservanza agostiniana in Lombardia. Gli esordi cremaschi, 1439-1498, ibid., XLIII (2013), pp. 53-83; G.O. Bravi, Riforma, spiritualità e cultura nel Convento S. Agostino di Bergamo nella seconda metà del Quattrocento, http://www.giuliooraziobravi.it/pdf/ConvSantAgostino.pdf (2014).