MAGGINI, Giovanni Paolo
Liutaio, nato a Botticino Sera non prima del 1580, morto a Brescia quasi sicuramente nel 1632. Suo merito è l'avere stabilito, sulla base dei principî geometrici, alcune regole fisse per gli spessori e per le arcature, preparando il terreno alla scuola cremonese, di cui a sua volta risentì l'influenza negli ultimi strumenti. In gioventù lavorò presso Gasparo da Salò, imitandolo. In seguito però, trasferitosi nella contrada del Palazzo Vecchio del Podestà, lo superò di molto, per originalità di disegno e per mirabile finezza di lavorazione.
I suoi strumenti, abbastanza rari, si distinguono generalmente per la doppia filettatura e per lavori d'intarsio, sebbene alcuni ne siano privi. Il formato è ampio, le fasce basse, gli esse piuttosto larghi, coi circoli terminali inferiori sempre più grandi dei superiori. Il riccio, elegante, è più piccolo del consueto, e la vernice gialla chiara, trasparentissima, è più viva che nei violini di Gasparo. La voce dolce, poco squillante, li rende assai adatti per la musica da camera. Violini del M. usarono C. de Bériot, O. Bull, H. Léonard e H. Vieuxtemps. Fra i numerosi suoi allievi emerse Pietro Santo, da molti ritenuto erroneamente suo figlio.
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