PAGGI, Giovanni
PAGGI, Giovanni. – Oboista, cantante e compositore, nacque a Jesi (Ancona) il 19 novembre (secondo Giuseppe Radiciotti; il 16 per Cesare Annibaldi) 1806. Non si hanno notizie precise circa la prima formazione musicale, sostenuta dalla generosità del nobile jesino Francesco Pace e avvenuta plausibilmente con maestri locali; secondo una breve biografia riportata da un giornale olandese, Paggi iniziò gli studi a dodici anni con qualificati maestri, di lì a un anno cominciò a suonare in orchestra e a quindici anni debuttò come solista ad Ancona. Divenuto esperto sia nell’oboe sia nel corno inglese, almeno a partire dal 1827 iniziò a esibirsi in teatri e società concertistiche italiane, riscuotendo da subito ammirate recensioni. Nel 1829, a Roma, fece parte dell’organico che celebrò in musica l’elezione di Pio VI; stabilitovisi, ammesso come socio onorario alla locale Accademia filarmonica, iniziò lunghe tournées che lo portarono nei teatri di Milano, Verona, Pavia, Mantova, Genova, Bologna, Firenze con un repertorio comprendente anche composizioni proprie.Per i suoi meriti venne affiliato ad accademie filarmoniche di Bergamo, Bologna e Milano. Nel dicembre 1832 Paggi venne ingaggiato come primo oboe nella compagnia italiana formata dal cantante-impresario Giacomo Montresor, tramite Lorenzo da Ponte, per i teatri di New York e Filadelfia. Conclusa l’impresa, Paggi rimase in Nord America (risiedette per qualche tempo a Boston e Filadelfia, ma si spinse fino al Golfo del Messico), dove fece fortuna come strumentista e insegnante, anche di canto. Nel 1844 ritornò in Italia; in settembre diresse al teatro di Jesi l’Eustorgia da Romano di Gaetano Donizetti. Si spostò poi a Roma, dove fu affiliato all’Accademia di Santa Cecilia e in seguito (1857) nominato da Pio IX cavaliere dell’ordine di San Silvestro. Esibendosi anche al flauto, negli anni 1853-68 tenne vari cicli di concerti, che lo portarono ad Amsterdam, Utrecht, Londra, Parigi (dove nel maggio 1866 Rossini gli dedicò uno dei suoi omaggi musicali in miniatura, ora conservato a Jesi), mentre in Italia continuò a lavorare anche nelle orchestre dei teatri d’opera (per es. Torino, 1858). Proseguì negli ultimi anni l’attività musicale tra Italia, Francia e Inghilterra, come tenore e maestro di canto. Tenne relazioni con personaggi illustri della cultura e della musica, tra i quali Pietro Maroncelli, Gaspare e Celeste Spontini, Ferdinando Paer, Nicola Vaccai, Vincenzo Bellini, Lauro Rossi, Alessandro Rolla, il flautista Giuseppe Rabboni e personalità dell’alta aristocrazia italiana e internazionale, testimoniate da un Album conservato a Jesi e da carteggi alla British Library.
Paggi appartenne alla schiera di celebrati strumentisti virtuosi dell’Ottocento italiano. Nelle sue composizioni, perlopiù cameristiche – vuoi vocali, con alcune prelibate scelte poetiche, vuoi strumentali –, il carattere melodico è di norma preminente, arricchito da un virtuosismo sostanzialmente esornativo (che sfrutta un’estensione che è già quella dell’oboe odierno), secondo modelli vocali operistici e salottieri, che Paggi esaltava con uno stile esecutivo giudicato straordinario per forza, eleganza, espressività lirica. Le edizioni furono realizzate quasi esclusivamente fuori d’Italia: tra le parigine si segnalano quelle di Frédéric Triébert, oboista, compositore, costruttore di strumenti ed editore. Si ha notizia di brani eseguiti in concerto con titoli che non compaiono nelle stampe, forse improvvisati o pubblicati con altra denominazione.
Paggi trascorse gli ultimi anni di vita a Firenze, dove morì il 3 novembre 1887.
Opere: si ricordano, tra le composizioni manoscritte di musica strumentale (tutte custodite a Jesi, nella Biblioteca Planettiana, fondo Planettiano): Rimembranze napoletane: grandi variazioni per oboè con accompagnamento di pianoforte oppure d’orchestra (mus.mss. 7); Il Rimprovero: romance caractéristique sans paroles pour le haut-bois composée avec accompagnement de piano ou orchestre (mus.mss. 9); Souvenir de Bellini: fantasie sur la Somnambule et Le Pirate pour le haut-bois avec accompagnement de piano ou orchestre (mus.mss. 8; edita poi a Parigi, s.d.); Variations brillantes pour le violon avec accompagnement d’orchestre, ou quatuor, ou pianoforte: dédiees à Mr Paganini par G. Mayseder, arrang. pour le haut-bois … (mus.mss. 10); Il Rimprovero: romanza senza parole … opera 6. Roma. maggio [18]52 per oboe e pianoforte (mus.mss. 6, incompleto; edita come Il rimprovero: Fantaisie sur une romance caractéristique, Paris, s.d.); Tour de force pour le haut-bois: caprice avec accompagnement de piano opera 10°. Roma marzo [18]52 (mus.mss. 6). Tra la musica strumentale a stampa: Grandi variazioni per oboe con accomp.to d’orchestra sopra un tema di G. Rossini, Milano, s.d.; Caprice très facile pour le Hautbois avec accompagnement de piano: Polka mazurka, Paris, s.d; Il grido del dolore: melodia caratteristica (per oboe e pianoforte), Paris, s.d; Fantasia: rimembranze napoletane, grand solos for flute (e pianoforte), London 1850 (edizione moderna a cura di T. Wye, s.l. [1974], e Frankfurt, 1982); Il Gondoliero: capriccio (per flauto e pianoforte), London [1883] (edizione moderna a cura di T. Wye, Frankfurt, 1981); Remembrance of Italy: six waltzes for piano-forte, composed & dedicated to the ladies of the Bunker Hill Fair, Boston 1839. Tra la musica vocale (canto e pianoforte, se non diversamente indicato): A collections of airs and duets (su testi di: D’Alessandro, Metastasio, Pepoli, De Mariotti, Pieri, Meucci), Boston 1838; L'addio: romanza, Dover [1857]; A Summer’s day: new ballad dedicated to … Marietta Piccolomini, text by J.H. Jewell, London [1861]; Dolce auretta: canzone, London [1870]; La farfalletta: ballata ... poesia d'Alessandro, Dover, s.d.; Il figlio morente: romanza, London [1868]; Le Giardiniere: coro di soprani e contralti, London, s.d.; I’m saddest when I sing: a new ballad, Boston 1840; L’Innocenza: romanza, London [1868]; La mestizia: ballata ... dedicata alla principessa Isabeau de Beauvau-Craon, London [1861]; O’er memory’s dreams: song text by E. Fitzball, London, s.d.; O’er memory’s dreams: duet for mezzo soprano and contralto, London [1866, 1873], edito anche col titolo Il sogno: duettino …, London [1870]; Oh! tu che dormi, svegliati: petite romance de l’opera Roméo et Juliette [di N. Vaccai], arrangée pour piano ou harpe. Op. 4, Philadelphia [1835?]; La pastorella: canzone cantata dal sig. Neri Baraldi. Poesia di Crescenti [Accademico Crescente, pseudonimo dell’arciduca Leopoldo Guglielmo d’Austria], London [1857]; La prece degli afflitti, per coro di soprani e contralti, London [1857]; The summer sunbeams’ sparkle: ballad, London [1868]; They tell me thou’rt happy: ballad, London [1868]. Inoltre: 2 trii (Who’ll follow; The noisy mill) pubblicati in una raccolta di terzetti vocali, London [1871].
Fonti e bibl.: Jesi, Biblioteca Planettiana: Album Paggi e Signor Paggi’s Subscription Concert (contiene lettere, disegni, ritagli di recensioni da periodici italiani ed esteri, copie mss. di documenti); Londra, British Library, Western Manuscripts, Add.MS. 27235: Letters to Giovanni Paggi, professor of music [1837-1865]; Diario di Roma (1828), n. 48, p. 1; Gazzetta privilegiata di Milano, 1831, p. 166; Il censore universale dei teatri, Milano, 1832, n. 40, p. 160; The musical review and record of musical science, literature and intelligence, 1839, vol. 2, n. 4, p. 55; Catalogo dei maestri compositori, dei professori di musica e dei socii di onore della Congregazione ed Accademia di Santa Cecilia di Roma, Roma 1845, p. 118; The musical world, 1856, vol. 34, n. 6, pp. 90 s.; n. 9, p. 139; C. Annibaldi, G. P., in Rivista marchigiana illustrata, VI (1909), nn. 8-9, pp. 298-302; U. Gironacci - M. Salvarani, Guida al Dizionario dei musicisti marchigiani di G. Radiciotti e G. Spadoni, Ancona 1993, scheda n. 1671; A. Bernardini, P., G., in The New Grove dict. of music and musicians (ed. 2001), XVIII, p. 896; http://fultonhistory.com (contiene articoli di quotidiani come il New York Morning Courier e il New York Herald, con informazioni riguardanti G. P.).