PAGELLA, Giovanni
– Nacque in località Le Grazie (Portovenere, La Spezia) il 21 novembre 1872, da poveri genitori monferrini, Carlo e Giuseppina Mariani (cfr. lettera mortuaria, conservata a Torino, Biblioteca dell’Istituto internazionale Don Bosco).
Dopo una prima formazione musicale come autodidatta nella casa salesiana di Foglizzo, si perfezionò a Parigi con Vincent d’Indy e a Ratisbona con Franz Xaver Haberl. Stabilitosi a Torino, nel 1893 divenne maestro di cappella e organista nella chiesa di S. Giovanni Evangelista; nel 1896 fu ordinato sacerdote. Collaborò per la cattedra d’organo col Liceo musicale G. Verdi, dove nel 1912 aveva conseguito il magistero di canto corale. Negli anni, diede origine a una vastissima produzione musicale liturgico-devozionale e didattica, in gran parte edita presso calcografie musicali torinesi (A. & C., Capra, Chenna, Libreria salesiana editrice ecc.) e altri editori italiani come Bertarelli, Carrara, Zanibon. Quanto alla musica strumentale, tra le sonate per organo la n. 2 op. 76 uscì nel 1909 per il ratisbonese Coppenrath, la n. 3 op. 129 nel 1922 a New York per Fischer & Bro.; l’unica Sonata per pianoforte op. 114 fu pubblicata nel 1915 a Milano per Carisch & Jänichen.
Vicino per sodalità e stima a Lorenzo Perosi, fu apprezzato da personalità quali Raffaele Casimiri e Pietro Mascagni; vinse nel 1923 un concorso indetto dalla Società Scarlatti di Napoli col mottetto De cruce depositum. Fu tra i continuatori dell’ideale educativo di don Bosco (insieme a Carlo Maria Baratta, Federico Caudana, Giuseppe Dogliani, Giovanni Battista Grosso ecc.), per il quale la musica era uno degli strumenti formativi primari sia in sede liturgica sia nelle attività divise tra oratorio e teatro.
Lo stile di Pagella è personale e inattaccabile dal punto di vista dei principi compositivi e della retrospettiva antica propugnati dal movimento ceciliano; l’assetto armonico-formale e contrappuntistico è conforme alle direttive di trattati come Kompositionslehre für polyphonen Kirchengesang mit besonderer Rücksicht auf die Meisterwerke des XVI. Jahrhunderts (1891) di Michael Haller, manuale di contrappunto e fuga concepito anche come sussidio per il compositore contemporaneo, della cui seconda edizione Pagella curò la traduzione italiana; e in tal senso spiccano le qualità vocali e orchestrali del dramma sacro Job e Judith (su parole di Paolo Ubaldi; Torino 1892).
Un rovello per Pagella fu il desiderio di fornire alle scholae cantorum musiche facili da eseguire: brani per voci bianche o ‘coro di popolo’ spesso all’unisono o in falsobordone (per es. i Nove Tantum ergo facilissimi op. 29 o la Messa XI facilissima per cori di campagna op. 65), quasi sempre con sostegno d’organo o d’armonium (molte le ristampe del Facilissimo accompagnamento d’organo o d’armonio ai canti del «Parrocchiano cantore», un’allora popolarissima raccolta di preghiere e canti corali di Giuseppe Ippolito Rostagno, cui Pagella aggiunse gli accompagnamenti d’organo/armonio), e varie sezioni di canto gregoriano trascritto in notazione moderna sia dal Kyriale (per es. le messe De angelis, Lux et origo e Cum jubilo, tutte pubblicate nel 1926) sia dal Proprium (per es. il Graduale festivum minimum del 1927).
Si prodigò anche nel genere ricreativo per istituti e collegi anzitutto salesiani, con canti, scenette e scherzi (noto Il gatto di mia nonna op. 78 del 1913, edito pure a Cracovia nel 1922), fino a pièces teatrali come Coraggio alla prova (1901) e Tutte le rose (1934). Per le scuole pubbliche diede alle stampe i Canti per le scuole elementari su poesie di Giovanni Pisani (Firenze 1932), raccolta proclive ai parametri retorico-culturali di patria e fascismo (durante la guerra civile spagnola Pagella compose il canto Legionari di Spagna, un inno tra i tanti agli arditi italiani del 1939.) Influente anche il suo contributo in ambito ceciliano: fu membro del Comitato per la musica sacra di Torino (1904) e fece parte del Consiglio direttivo dell’Associazione italiana di S. Cecilia, che il preside generale Ambrogio Maria (al secolo Guerrino) Amelli nel 1907 trasferì in Piemonte.
Morì a Torino il 4 agosto 1944.
Di sensibilità compositiva moderna e mai convenzionale, dotato di spiccate qualità didattiche e filologico-interpretative, Pagella fu tra i primi attori di una riforma della musica sacra aperta alle componenti salesiano-pastorali, a loro volta protese verso un rinnovamento liturgico presago del futuro concilio Vaticano II.
Opere: oltre alle composizioni già indicate, si ricordano (tutte edite a Torino, salvo diversa indicazione) Giuditta, opera teatrale (inedita); Christus patiens, oratorio (1919); Santa Teresa del Bambino Gesù, azione lirico-musicale op. 186 (Clotilde Morano, 1940). Tra la musica sacra, quasi 40 messe (30 numerate; la XIX e la XX sono dedicate a don Bosco, 1929 e 1934), oltre 300 mottetti (un centinaio in Tricinia op. 184, 1940), inni (Constantinus magnus per le feste costantiniane, 1913), antifone (Sancta Maria succurre miseris op. 1, 1897; Haec est praeclarum op. 18, 1910), responsori (Cantantibus organis per s. Cecilia, 1906), canoni, laude, litanie, Magnificat, Stabat Mater, Tantum ergo ecc. Tra le musiche ricreativo-teatrali: Trionfo: Don Bosco santo (Morano, 1934); La serenata degli spettri (Rufillo Uguccioni, 1940). Diverse trascrizioni da Henry du Mont (Messa reale, 1915), Palestrina (il mottetto Veni sponsa Christi, 1901; Missa papae Marcelli e Missa Missa Iste confessor, 1913; Aeterna Christi munera, 1927), Heinrich Schütz (Maddalena e l’ortolano, s.d.; Septem verba Jesu Christi in cruce, 1906?; Il fariseo e il pubblicano, 1929; Gesù ritrovato nel tempio, 1930), Joseph Gabriel Rheinberger (Puerorum op. 62, 1903; Canti di passione per la funzione dell’agonia di Gesù op. 46, 1913), nonché la Tertia e la Quarta Anthologia vocalis liturgica ... canti ... ab auctoribus antiquis compositi (s.d.). Inoltre: liriche e romanze per voce e pianoforte (su versi di Carducci, Fogazzaro, Leopardi, Metastasio, Pascoli ecc.), cinque sonate per organo, un’introduzione e allegro per quartetto d’archi e organo, una sonata per violino e pianoforte, una sonata per pianoforte, raccolte di pezzi per organo, armonium, pianoforte. Tra gli scritti: curatela dell’edizione italiana di M. Haller, Trattato della composizione musicale sacra secondo le tradizioni della polifonia classica, Torino 1908; Sullo stile palestriniano, in Bollettino ceciliano, XXI (1926), pp. 81-85, 97-100.
Fonti e Bibl.: R. Prati, Il maestro don Giovanni Pagella, in Bollettino bibliografico musicale, XVII (1915), n. 11-12, pp. 1-4; C. Schmidl, P., G., in Diz. universale dei musicisti, II, Milano 1929, p. 212, e Suppl., 1938, p. 583; E. D’Agostino, P., G., in Musicisti del Piemonte, Torino 1934, pp. n.n.; G.I. Rostagno, Don Giovanni Pagella, in Id. - F. Brusa, Sac. Giovanni Pagella (1872-1944) e Delfino Thermignon (1861-1944), Torino 1944, pp. 1-5; E. Valentini, Don Giovanni Pagella, il più grande musico salesiano, in Salesianum, XLII (1980), pp. 351-374, 567-642; G. Berutto, Il Piemonte e la musica 1800-1984, Torino 1984, p. 168; F. Rainoldi, Sentieri della musica sacra, Roma 1996, ad ind.; V. Donella, Dal pruno al melarancio. Musica in chiesa dal 1903 al 1963, Bergamo 1999, pp. 305 s.; L. Verdi, Per un archivio di musiche su testi carducciani, in Qual musica attorno a Giosue ..., a cura di P. Mioli, Bologna 2009, pp. 129 s., 149, 157-159; L. Bortolin, Don P.: campione della musica, organista, in Maria ausiliatrice, XXXV (2014), pp. 42 s.; Diz. encicl. universale della musica e dei musicisti. Le biografie, V, pp. 510 s.; M. Casadei Turroni Monti, Lettere dal fronte ceciliano. Le visioni di Don Guerrino Amelli nei carteggi conservati a S. Maria del Monte di Cesena, Firenze 2011, ad ind.; A. Sessa, Il melodramma italiano 1901-1925. Dizionario bio-bibliografico dei compositori, Firenze 2014, pp. 655 s.