MORANDINI, Giovanni
Uomo politico, nato a Pereta, in provincia di Grosseto, il 6 gennaio 1816, morto a Firenze il 14 settembre 1888. Tre anni dopo essersi laureato ingegnere all'università di Pisa (1843), intraprese un lungo viaggio in Francia e in Germania. Tornato nel 1846 in Italia, e passato per Venezia, andò a far visita alla madre dei fratelli Bandiera e per questo fatto fu dalla polizia austriaca arrestato, ciò che provocò vivo malcontento fra i liberali e lo sdegno del Mazzini, col quale il M. era in relazione, e diede argomento a una lettera di protesta inviata dall'esule genovese al Morning Chronicle. Rimase in prigione fino al settembre dell'anno successivo e poté essere liberato per gli uffici dello zio, G. M. Traversi, vescovo di Massa Marittima. Nel 1848 il M. combatté come semplice volontario, e a Montanara fu ferito e fatto prigioniero, mentre soccorreva il Montanelli, che seguì la stessa sua sorte nelle carceri di Mantova e di Innsbruck. Liberato, sempre per intercessione dello zio, fu eletto deputato all'assemblea toscana, poi alla costituente, infine all'assemblea del 1859. Avvenuta l'annessione della Toscana, il M. sedette al Parlamento subalpino per le legislature VII, VIII e XI. Il 25 novembre 1883 fu creato senatore. Esperto nei lavori ferroviarî, il M. fece parte del consiglio delle Ferrovie meridionali e presiedette quello delle Ferrovie dell'alta Italia, dimettendosi nel 1879.
Bibl.: G. Casini, Cenno necrologico dell'ing. G. M., Firenze 1888; G. Losi, Commemorazione di G. M., Siena 1889.