MINGAZZINI, Giovanni
Neurologo, psichiatra, anatomico, nato ad Ancona il 15 febbraio 1859, morto a Roma il 3 dicembre 1929. Laureatosi a Roma nel 1883, nel 1885 assistente nell'istituto anatomico, diretto da F. Todaro, si dedicò all'anatomia del sistema nervoso, seguendo un indirizzo ampiamente comparativo; eseguì nello stesso tempo, nel laboratorio di G. Sergi, studî di morfologia cerebrale e di antropologia. Fu per due anni nel laboratorio del manicomio di Monaco di Baviera; nel 1888 conseguì la libera docenza in anatomia umana. Nel 1891 fu nominato anatomopatologo del manicomio di S. Maria della Pietà in Roma, dove fondò un laboratorio ricchissimo di mezzi d'indagini e di collezioni. Libero docente in psichiatria nel 1894, fu poi nominato supplente, incaricato e professore straordinario di neurologia. Nel 1906 divenne direttore del manicomio di S. Maria della Pietà (dove rimase fino al 1923, quando il manicomio fu chiuso) e direttore della clinica neurologica. Nel 1920, per l'abbinamento delle cattedre, fu nominato professore di clinica delle malattie nervose e mentali.
Strenuo assertore dell'indirizzo anatomo-clinico della neurologia, fondatore della Scuola neurologica romana, fu il primo a studiare la fine struttura del nucleo e delle fibre arciformi del bulbo; istituì ricerche fondamentali sulle funzioni del nucleo lenticolare; stabilì ma particolare sindrome (l'emiparesi lenticolare acuta di Mingazzini), dovuta a lesione di detto nucleo e ne chiarì il substratum anatomico; studiò per molti anni la questione delle afasie: sostenne la dottrina che, fino a un certo periodo della fanciullezza, la funzione del linguaggio è comune ai due emisferi, e individuò il punto, situato nella regio prae-supralenticularis di sinistra, in cui le vie fasico-motorie provenienti dall'emisfero destro si riuniscono con quelle provenienti dall'emisfero sinistro (campo o punto di Mingazzini). Sviscerò a fondo la questione della sintomatologia dei tumori cerebrali, e pose le prime basi per la discriminazione clinica dei tumori delle varie zone del lobo temporale. Approfondì la fisiopatologia del cervelletto, quella del corpo calloso e la fine topografia dei nuclei dell'ipoglosso. Fu fra i primissimi ad applicare in Italia la malarioterapia nella demenza paralitica.
Circa 200 sono le memorie scientifiche pubblicate da M.: classica è la sua Anatomia clinica dei centri nervosi (Torino 1908; 2ª ed., 1913). Altre opere: Il cervello (ivi 1895); Saggi di perizie psichiatriche (ivi 1908); Der Balken (Berlino 1922); Le afasie (Roma 1923); Das Mittelhirn-Medulla oblongata und Brücke (in Handbuch der mikroskopischen Anatomie des Menschen diretto da W. v. Möllendorf, Berlino 1926).