MICHELUCCI, Giovanni
Architetto, nato a Pistoia il 2 gennaio 1891. Il suo naturale gusto toscano per le forme nitide e profilate, sempre intese nella maggiore semplicità formale, lo distinse anche in prove nelle quali l'architettura si univa al giardinaggio (così nel concorso del "Giardino italiano"). Dopo aver costruito alcune ville laziali, intese attraverso una viva comprensione dell'ambiente (Villa Valiani a Roma, 1930), affrontò problemi di maggior peso e più strettamente architettonici nelle scuole d'Arezzo e in varî edifici della Città universitaria di Roma (Istituto di mineralogia, di geologia, di paleontologia, di fisiologia, di psicologia, di antropologia, 1933) nei quali rivelò le sue caratteristiche qualità, specialmente nel rispondere delle varie parti strutturali alle funzioni dell'interno, traducendo in forme limpide e armoniche anche le esigenze di arredamento, prodotto della vita stessa dei varî istituti.
Con gli architetti A. Susini ed E. Fuselli guadagnò il concorso per il piano regolatore di Pistoia; ma l'opera sua principale è la Stazione di Firenze (1935), che assunse, attraverso le polemiche, particolare notorietà. Attuando il concetto di isolare l'edificio nella sua moderna struttura dall'ambiente storico cittadino, vi affermò soprattutto, nei vasti ed armonici interni, il suo gusto misurato e sensibile. (Per illustrazioni, vedi XXXII, tav. CIII).
Bibl.: P.M. Bardi, in Casa bella, n. 49; A. Pica, Nuova architettura italiana, Milano 1936, p. 24; v. anche La città universitaria, in Architettura, 1935, pp. 51-54 e 69-72.