NESTENUS, Giovanni Michele
NESTENUS, Giovanni Michele. - Figlio di Giorgio e di Elisabetta di Piero Bandini, nacque a Firenze nella seconda metà del XVII secolo.
Il padre apparteneva probabilmente al gruppo delle famiglie delle guardie a cavallo del granduca. Un fratello di Nestenus, Giovanni Sebastiano, fu infatti «sotto cornetta della Guardia Ferma di Corazze Alemanne della Gloriosa Memoria di Giovan Gastone primo» (Morelli Timpanaro, 1999, p. 470); da un altro fratello, Pier Francesco, nacque Iacopo Alessandro, che fu segretario del marchese Carlo Rinuccini e svolse compiti di segreteria anche per Anna Maria Luisa de’ Medici.
Citato con il solo nome di Michele, troviamo per la prima volta Nestenus testimone di un matrimonio nel 1703 («Sig. Michele del già Giorgio Nestenus del popolo di S. Iacopo tra fossi, 20 Giugno 1703 testimone», Firenze, Arch. storico vescovile, S. Simone, Matrimoni, 212). Il 18 ottobre 1711, nella chiesa di S. Remigio, sposò Maria Rosa Bombicci, vedova di Giovacchino Moücke e madre di Francesco, il quale fu avviato alla carriera di tipografo dal patrigno. Maria Rosa sopravvisse a Nestenus per qualche anno (morì il 25 marzo 1735), vivendo con il figlio prima in piazza del Granduca (oggi piazza Signoria), poi in piazza S. Firenze e infine in piazza S. Apollinare.
Dal 1707 al 1729 risulta immatricolato nell’arte dei vaiai e cuoiai come libraio in piazza.
All'inizio della carriera stampò insieme con Pier Mattia Miccioni alcune opere del gesuita Giovanni Pietro Pinamonti: Le leggi dell’impossibile ovvero le regole dell’astrologia per rintracciare l’avvenire, esposte alla luce del disinganno de’ creduli (1700); Breve compendio delle cose più principali che devono insegnarsi nella dottrina cristiana (1700). Altre opere di Pinamonti recano la sottoscrizione del solo Nestenus: Raccolta di varie operette spirituali (1702); La croce alleggerita, ovvero motivi per confortarsi nelle tribolazioni (1702); Il direttore ovvero metodo da potersi tenere per ben regolare l’anime nella via della perfezione cristiana (1705). Alla collaborazione con Miccioni si devono anche: Fulvio Fontana, I pregi della Toscana nell’imprese più segnalate de’ cavalieri di S. Stefano (1701) e due opere del gesuita Giuseppe Massei (Breve ragguaglio della vita del venerabile servo di Dio il padre Paolo Segneri della compagnia di Gesù, 1701; Vita di s. Francesco Saverio, apostolo dell'Indie della Compagnia di Gesù, 1701).
Dal 1701 al 1714 fu in società con Anton Maria di Domenico di Bastiano Borghigiani, che nel testamento, redatto il 3 giugno 1714, lo definì «stampatore, e compagno di bottega» (Arch. di Stato di Firenze, Notarile moderno, notaio Filippo Cati, 23996, cc. 12r-13v). La collaborazione tra i due iniziò probabilmente con il primo tomo delle Lezioni di storia sacra del gesuita Ferdinando Zucconi (1701) e proseguì fino alla morte di Borghigiani, il 15 giugno 1714: il frontespizio dei Carmina dello stesso Zucconi (1714) porta solo il nome di Nestenus. Tra le pubblicazioni stampate nel frattempo sono da ricordare Francesco Baldovini, Ad Serenissimum Ferdinandum Principem primum Pisis, deinde Liburni commorantem nivibus tunc temporis copiosissime decidentibus Elegia (1709), Francesco Del Teglia, Lezione per introduzione e preambolo alla nuova etica volgare e il saggio De hydrope ejusque causis, exercitatio medica di Anton Domenico Gotti, promotore nel 1716 della laurea dell'anatomista Antonio Cocchi.
Dal 1714 alla fine degli anni Venti gestì da solo l'officina in piazza della Signoria «sub signo nominis Jesu». Pubblicò opere religiose, tra cui l’Intera narrazione della vita, costumi, e intelligenze spirituali della Ven. Sposa di Gesù suor Domenica del Paradiso fondatrice del monastero della Croce di Firenze di Benedetto Maria Borghigiani (1719). Operò anche come stampatore episcopale della diocesi di Fiesole, ufficio che aveva già svolto occasionalmente con Borghigiani («Edictum dictionis dioecesanae Synodi Fesulanae Horatius Dei…, Florentiae, Typis Michaelis Nestenus & Antonij-Mariae Borghigiani sub signo Nominis Jesu, 1713») e che proseguì con Francesco Moücke («Luigi Maria Strozzi per la grazia di Dio, e della sede apostolica Vescovo di Fiesole, e conte di Turicchi… In esecuzione degl’Ordini datici…, In Firenze 1727. Nella Stamperia di Michele Nestenus, e Francesco Moücke»). Per conto della Curia stampò programmi, editti, atti sinodali, brevi ecc.
Nell'ultimo periodo entrò in società con Nestenus il figliastro Francesco Moücke, evento che portò la stamperia all’avanguardia, in grado di rivaleggiare con le più importanti tipografie cittadine, come quella di Andrea Bonducci (1715-66). Per questa fase ebbe una certa rilevanza il ruolo di Antonio Maria Biscioni, bibliotecario della Medicea Laurenziana, il quale fu, in un certo senso, il sovrintendente ai lavori tipografici dell’azienda Nestenus - Moücke, sia per le proprie opere, sia per quelle di altri studiosi, come nel caso de Il Catone, tragedia del Signore Addison tradotta da Anton Maria Salvini gentiluomo fiorentino (1725), pubblicata con il contributo diretto di Biscioni. Nello stesso anno furono stampate le Regole ed osservazioni di vari autori intorno alla lingua toscana di Salvini a istanza del libraio Carlo Maria Carlieri, erede di Nicolò e di Iacopo Charlier, di origini francese. Nel 1729 dai torchi Nestenus - Moücke uscì l’Orazione funerale di Salvini composta da Bindo Simone Peruzzi. L’amicizia tra Biscioni e Filippo Buonarroti fece sì che nel 1726 fossero impresse le Ad monumenta Etrusca operi Dempsteriano addita explicationes et coniecturae di Buonarroti. Per Nestenus - Moücke Biscioni curò anche gli Scherzi poetici di Lorenzo Panciatichi (1729), Il riposo di Raffaello Borghini (1730), le Rime di Benedetto Menzini (1730, in quattro tomi: solo il primo per Nestenus - Moücke, i rimanenti per Moücke da solo); le Rime piacevoli di Giovanni Battista Fagioli (1729-34, sei tomi, dal terzo, 1732, sottoscritto solo da Moücke).
Notevole è la presenza costante nella produzione di Nestenus di libri di argomento musicale: Il cantore addottrinato di Matteo Coferati (con Borghigiani, 1708), il Manuale degli invitatori dello stesso Coferati (1718); la prima edizione dei Sacri trattenimenti di canto di Giuseppe Antonio Patrignani (a istanza di Carlieri, 1722 e 1724); con Moücke, stampò un’antologia di Laude e antifone (1729).
Morì a Firenze nel 1731; il 19 luglio fu sepolto in S. Giuseppe, chiesa dei padri minimi di S. Francesco di Paola.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Firenze, Notarile moderno, notaio Arcangiolo Zoppi, 24992, cc. 105v-107v; notaio Giovanni Francesco Del Pace, 24662, cc. 30r-32r; notaio Francesco Saverio Chiarenti, 25452, cc. 21v-23; notaio Filippo Cati, 23996, cc. 12-r-13v; Vaiai e cuoiai, 78, c. 170; 79, c. 270; 80, c. 77; Medici e speziali, Morti, 263, c. 297v, 368v; Tratte, 1188, cc. 336-337; 1216, cc. 269-270; Libro de’ morti del 1720-36, cc. n.n.; Firenze, Arch. della Curia arcivescovile, S. Iacopo tra Fossi, Stati d’anime (fino al 1712), cc. n.n.; S. Remigio, Matrimoni (12 ottobre 1711); S. Iacopo tra Fossi, STA 043.3, ca 74, fa 142; Fiesole, Archivio vescovile, Extraord., XVI.B.19, passim; 21, cc. 49, 179; 23, cc. 422 s.; Negotia, f. III.5, cc. 175, 310 s., 372; Biblioteca Riccardiana, Mss., 3457/24; 3511; Cart. E038; E062; E065; E069; E153; E154; E155; E156; E157; E159; E160; E161; E162. C. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, III, Paris-Bruxelles 1892, col. 849; VI, ibid. 1895, coll. 779-887; VIII, ibid. 1898, coll. 1530-1532; M.A. Morelli Timpanaro, Per una storia di Andrea Bonducci (Firenze, 1715-1766). Lo stampatore, gli amici, le loro esperienze culturali e massoniche, Roma 1996, passim; R. Pasta, Editoria e cultura nel Settecento, Firenze 1997, passim; M.A. Morelli Timpanaro, Francesco di Giovacchino Moücke, stampatore a Firenze, tra Medici e Lorena, ed i suoi rapporti con il dottor Antonio Cocchi, in Il Granducato di Toscana e i Lorena nel secolo XVIII. Incontro internazionale di studio …1994, a cura di A. Contini - M.G. Parri, Firenze 1999, pp. 455-576 e passim; R.L. Bruni, Editori e tipografi a Firenze nel Seicento, in Studi secenteschi, XLV (2004), p. 390; C. Sartori, Dizionario degli editori musicali italiani, Firenze 1958, p. 109.