MELZI, Giovanni
Dottore in legge e diplomatico della repubblica ambrosiana costituitasi in Milano dopo la morte di Filippo Maria Visconti. Ebbe importanti missioni durante il triennio dal 1447 al 1450; fu più volte ambasciatore a Venezia e a Bergamo, per negoziare la pace con la Serenissima. Eletto "difensore della libertà", firmò il proclama che affidava la difesa di Milano (16 novembre 1448) al condottiero Carlo Gonzaga. Passata la città a Francesco Sforza, fu tra i 150 patrizi incaricati di prestargli giuramento di fedeltà, ed ebbe numerosi uffici pubblici: prefetto della moneta, questore di tutti i redditi camerali, questore del magistrato straordinario, senatore, consigliere ducale. Nel 1455 fu priore dei deputati detti delle porte, invigilanti la fabbrica del duomo milanese. L'imperatore Federico IV lo nominò conte palatino. Anche Gian Galeazzo Sforza lo tenne in alta considerazione e lo nominò consigliere del Consiglio segreto. Con strumento del 1° dicembre 1466, fu dichiarato cittadino di Lodi. Nel 1482, riedificò dalle fondamenta la sua villa a Vaprio, sulla sponda destra dell'Adda, il cui disegno è attribuito a Leonardo, famigliare di casa sua. Nel 1480 aveva fondato la cappellȧ nella chiesa di Casoretto presso Milano.
Fu scrittore di cose morali e religiose: nella bibl. Lateranense si hanno due codici mss. contenenti due opere sue: De practica scientia ubi de moribus de virtutibus vitiisque agitur e De septem peccatis capitalibus.
Bibl.: F. Calvi, Famiglie notabili milanesi, II, Milano 1881.