Geografo italiano (Udine 1846 - Firenze 1900), prof. nell'univ. di Padova (dal 1878) e nell'Istituto di studî superiori di Firenze (dal 1893), deputato per quattro legislature (1890-1900). M. fu uno dei due studiosi (l'altro è G. Dalla Vedova) cui si deve il rinnovamento della geografia italiana ed ebbe grande influenza sui geografi della generazione successiva, molti dei quali furono, direttamente o indirettamente, suoi discepoli. Applicò alla geografia i principî del positivismo, continuando un'operazione già avviata da B. Malfatti. Nell'abbondante produzione di M. spiccano le ricerche locali sul Friuli, gli studî areometrici, i lavori di geografia alpina (Le Alpi Carniche, 1887); notevolissimo fu il suo interesse per la storia della cartografia e della geografia (Saggio di cartografia della regione veneta, 1881; La geografia e i Padri della Chiesa, 1882), nonché per i problemi metodologici e didattici. Larga notorietà ebbe l'opera di alta divulgazione in molti volumi, in parte postuma, La Terra. Trattato popolare di geografia universale (1883-1902), da lui diretta e coordinata e per la quale egli stesso scrisse parecchi importanti capitoli. Molti degli studî di M. sono stati raccolti, diversi anni dopo la sua morte, in due volumi di Scritti minori (1908-20).