Mazzuchelli, Giovanni Maria
Erudito (Brescia 1707 - forse Verona 1765). Nella parte pubblicata del dizionario Gli scrittori d'Italia, che giunge fino alla lettera B, non trovò posto la biografia di D. che avrebbe dovuto comparire sotto la voce " Dante ". Resta tuttavia la testimonianza di un notevole materiale di fonti (poco meno di quattrocento voci) che andava raccogliendo, nel tomo IV delle Memorie letterarie conservate manoscritte nella biblioteca Vaticana (cod. Vat. lat. 9273, cc. 71-74). Rilievo preliminare è dato, in questo elenco di fonti, alle Memorie per servire alla vita di D. di G. Pelli, pubblicate nel t. IV delle Opere del poeta (Venezia, Zatta, 1758); compaiono più volte riferimenti al Crescimbeni, al Quadrio, al Maffei, allo Zeno, e ad altri eruditi del '700; meno fitti i richiami ai precedenti, come il Bruni, il Filelfo, il Landino, l'Allacci.
Nel volume I degli Scrittori sotto la voce " Alighieri " compaiono figli e discendenti di D. che illustrarono le lettere, secondo l'albero genealogico ricostruito dal Maffei nella Verona illustrata, e precisamente nell'ordine: Alighieri Dante, cioè Dante III, per cui desume notizie, oltre che dal Maffei, da Lilio Gregorio Giraldi e Pierio Valeriano, notando la fortuna anche a lui " noverca "; Alighieri Francesco, il presunto figlio di D. della cui esistenza non dubita, a differenza di quanto asseriva già nel '58 il Pelli, e al quale attribuisce sulla fede del Landino, del Nidobeato, del Crescimbeni, un commento perduto alla Commedia; Alighieri Francesco, ultimo discendente in linea maschile, come autore delle Antiquitates Veronenses; Alighieri Iacopo, a proposito del quale respinge l'ipotesi del Maffei, che tende a identificarlo con Pietro, e si accosta all'opinione del Crescimbeni; gli riconosce la paternità del compendio in terzine, del Dottrinale e di varie rime, dando notizie dei relativi manoscritti; Pietro, per cui fornisce dati intorno ai manoscritti del commento, sulla base del Landino, del Nidobeato, del Fontanini e di altri.
Nella vita di Bosone da Gubbio accoglie la dubbia e tarda tradizione dell'ospitalità che quello avrebbe concessa a D., e gli riconosce la paternità del capitolo-compendio della Commedia e del sonetto in morte del poeta: e nella vita di Michelangelo ricorda l'assiduo studio di lui su Dante. Tra gli altri scritti editi del M. in cui si trovano riferimenti a D., meritano ricordo la prefazione e le appendici alle Vite degli uomini illustri fiorentini di F. Villani: ritiene valida, sulla fede di un'informazione di L. Mehus da lui richiesta, la testimonianza di G. Manetti che Filippo avesse scritto una vita di D. e una di Pietro in latino; e a proposito della Vita di G. Cavalcanti, formula l'ipotesi che nella fama di eretico abbia pesato la dannazione del padre in If X.
Bibl. - Non esiste uno speciale studio sugl'interessi danteschi del M.; per la bibl. generale sul M. v. D. BULFERETTI, G.M. M. nel II centenario della sua nascita, in Commentari dell'Ateneo di Brescia, Brescia 1906; C. Castelli, Il conte G.M. M., in " L'Arcadia " III (1920) 319 ss.; G. Getto, Storia delle storie letterarie, Milano 1949².