GIOVANNI (Joan) MARIA da Crema
Nacque presumibilmente a Crema tra la fine del sec. XV e l'inizio del XVI. Le notizie biografiche su questo liutista e compositore sono scarse e non sempre plausibili; l'origine cremasca è attestata dall'appellativo, latinizzato in Cremens, che ricorre frequentemente nei frontespizi delle sue opere. Unica notizia attendibile è l'appartenenza alla cerchia del noto liutista Francesco Canova da Milano (Reese, p. 522; Boetticher, in Die Musik in Gesch., col. 155; Barblan, p. 858). Non è documentata la parentela con "J. Camillo da Crema", attivo presso la cappella musicale della corte di Innsbruck tra il 1581 e il 1585 (Slim, 1971, p. 571).
Considerato uno fra i migliori liutisti del suo tempo (Chilesotti, 1902, p. 253), G. fu stimato presso i contemporanei "sonatore excellentissimo" ed "eccellente musico" (Brown, 1965, pp. 84 s., 108 s., 111). Nel 1547 la sua fama aveva ormai varcato i confini d'Italia, come testimoniano alcuni brani estratti dal Libro primo e ripubblicati in quell'anno a Lovanio dall'editore P. Phalèse nel florilegio Des chansons, gaillardes, paduanes, & motetz, reduitz en tablature de lut, livre Vme..
Non si hanno notizie di G. successive alla fine degli anni Quaranta del XVI secolo.
Ancora non completamente confutata è l'ipotesi di una sovrapposizione della sua figura con quella di Giovanni Maria Giudeo (Johannes Maria Alemannus), leggendario liutista, le cui composizioni venivano pubblicate nel 1508 a Venezia in un volume attualmente disperso. Comunque, la curiosa identificazione, nella sua problematicità (Dardo, 1965, pp. 149-152), per molti studiosi non ha ragione d'essere (Thibault, p. 1239; Slim, 1971, p. 571).
Le intavolature di G., considerate talvolta lavori minori, interpretano in pieno il nuovo gusto polifonico che caratterizza i repertori per liuto dell'epoca. Soprattutto le intavolature comprese nel Libro primo e nel Libro terzo offrono un panorama completo della sua produzione. I ricercari sono di tipo mottettistico, contrappuntistico, toccatistico; lo stile è imitativo, a canone o con opposizione di registri che richiamano il coro battente; le trascrizioni da brani vocali, realizzate su mottetti (J. Des Prez, C. de Sermisy), madrigali (J. Arcadelt, P. Verdelot), chansons françaises (A. Willaert, C. Janequin), dimostrano, nel rispetto per gli originali, una profonda conoscenza delle risorse timbriche ed espressive dello strumento.
La sua produzione comprende: Intabolatura de lauto di recercari, canzon francese, motetti, madrigali, padoane, e saltarelli composti per lo eccellente musicho et sonator di lauto messer Jo. Maria da Crema novamente ristampata & del medesmo autore corretta, libro primo, Venezia, A. Gardano, 1546; Intabolatura di lauto… libro terzo, Venezia, s.i.t., 1546 (cfr. Dardo, 1966, p. 64). Alcuni brani sono presenti anche in antologie: Intabolatura de lautto libro settimo. Recercari novi del divino m. Francesco da Milano… Aggiontovi alcuni altri recercari di Julio da Modena intabolati & acomodati per sonar sopra il lautto da m. Jo. Maria da Crema…, Venezia, G. Scotto, 1548; Ein neues sehr künstlichs Lautenbuch… von den berumbsten Lutenisten, Francisco Milaneso, Anthoni Rotta, Joan Maria, Rosseto, Simon Gintzler… durch Hanssen Gerle den Eltern, Burger zu Nürenberg vormals nie gesehen, noch im Treuck aussgangen, Nürnberg, H. Formschneider, 1552. Brani sono ancora ripubblicati in raccolte del 1540, 1546, 1547, 1549, 1568 e 1571 (Brown, 1965, pp. 65, 77, 108 s., 119, 234, 259). Infine, un ricercare è trascritto per due liuti nell'Intavolatura de leuto, de Ioanne Matelart fiamengo musico, libro 1°, Roma, V. Dorico, 1559 (Radke, p. 43).
Fonti e Bibl.: P. Canal, Della musica in Mantova, in Memorie del R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, XXI (1881), p. 667; S. Davari, La musica in Mantova, in Rivista storica mantovana, I (1884), p. 69; A. Bertolotti, Musici alla corte dei Gonzaga in Mantova, Milano 1890, p. 30; A. Luzio - R. Renier, Mantova e Urbino, Torino 1893, p. 110; O. Chilesotti, Note circa alcuni liutisti italiani della prima metà del Cinquecento, in Rivista musicale italiana, IX (1902), pp. 50, 253, 257 s.; Id., Les chansons françaises du XVIe siècle, en Italie (transcrites pour le luth), in Revue d'histoire et de critique musicales, II (1902), pp. 202 s.; O. Premoli, G.M. da C., celebre musicista, in Giornale arcadico, IV (1913), 10, pp. 10 s.; J. Wolf, Handbuch der Notationskunde, II, Leipzig 1919, p. 63; L. de La Laurencie, Les luthistes, Paris 1928, pp. 30, 39; R. Casimiri, Lettere di musicisti, in Note d'archivio per la storia della musica, IX (1932), p. 104; A. Pirro, Leo X and music, in The Musical Quarterly, XXI (1935), pp. 9 s.; G. Reese, Music in the Renaissance, London 1954, pp. 522, 527; Joan M. da C., Intavolatura di liuto, libro primo (trascr. in notazione moderna a cura di G. Gullino), Firenze 1955, pp. VII-IX; L.-H. Moe, Le problème des barres de mesure, in Le luth et sa musique, Paris 1958, p. 266; G. Terni De Gregory, La musica a Crema, in Arch. stor. lombardo, XXXV (1959), p. 7; G. Thibault, La musique instrumentale au XVIe siècle: Italie, Allemagne, France, in Histoire de la musique, Encyclopédie de la Pléiade, IX, Paris 1960, coll. 1236, 1239, 1282, 1296; G. Barblan, Vita musicale alla corte sforzesca. La vita musicale in Milano nella prima metà del Cinquecento, in Storia di Milano, IX, Milano 1961, p. 858; H.C. Slim, The keyboard ricercar and fantasia in Italy, ca. 1500-1550, with reference to parallel forms in European lute music of the same period, Ph. D. diss., Harvard University, a.a. 1961, I, p. 383; H. Radke, Beiträge zur Erforschung der Lautentabulaturen des 16.-18. Jahrhunderts, in Die Musikforschung, XVI (1963), pp. 40, 43; G.L. Dardo, Contributo alla storia del liuto in Italia: Johannes Maria Alamanus e G.M. da C., in Quaderni della Rassegna musicale, III (1965) pp. 143-157; Id., Considerazioni sull'opera di G.M. da C. liutista del Cinquecento, in Collectanea historiae musicae, IV, Firenze 1966, pp. 60-77; K. Dorfmüller, Studien zur Lautenmusik in der ersten Hälfte des 16. Jahrhunderts, Tutzing 1967, pp. 59, 153, 180, 192; E. Pohlmann, Laute, Theorbe, Chitarrone, Bremen 1968, pp. 79, 212; H.C. Slim, Gian and Gian Maria, some fifteenth and sixteenth century namesakes, in The Musical Quarterly, LVII (1971), pp. 571 s.; R. Chiesa, Storia della letteratura del liuto e della chitarra. Il Cinquecento: Giovan Maria Alemanno, in Il Fronimo, I (1973), p. 21; H.M. Brown, Embellishment in early sixteenth century Italian intabulation, in Proceedings of the Royal Musical Association, C (1973-74), pp. 52 s., 73, 83; R. Chiesa, Storia della letteratura del liuto e della chitarra. Il Cinquecento: Hans Gerle, in Il Fronimo, VI (1978), pp. 18 ss.; F. Rossi, Il liuto a Venezia dal Rinascimento al barocco, Venezia 1983, pp. 40, 43, 45, 79, 82; R. Chiesa, Storia della letteratura del liuto e della chitarra. Il Cinquecento: Joan M. da C., in Il Fronimo, XIV (1986), pp. 21-25, 34-38; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, III, pp. 264 s.; Répertoire internationale des sources musicales, Einzeldrucke vor 1800, III, Kassel 1972, p. 266; Idem, Recueils imprimés XVIe-XVIIe siècles, München-Duisburg 1960, pp. 157, 166, 189; H.M. Brown, Instrumental music printed before 1600. A bibliography, Cambridge, MA, 1965, pp. 65, 77, 84 s., 108 s., 111, 119, 133 s., 189, 234, 259; Die Musikin Gesch. und Gegenwart, V, coll. 154 s.; Enc. della musica Ricordi, II, Milano 1964, p. 318; La musica, Enc. storica, I, Torino 1968, pp. 798 s.; The New Grove Dict. of music and musicians, VII, p. 402; The New Grove Dict. of musical instruments, II, p. 567; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti.Le biografie, III, p. 213.