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ARTUSI, Giovanni Maria

di Renzo Bonvicini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)
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ARTUSI, Giovanni Maria

Renzo Bonvicini

Teorico e compositore di musica, nato a Bologna nel 1540 circa. Poco si sa della sua vita: studiò con Giuseppe (Gioseffo) Zarlino, maestro di cappella della "Serenissima Signoria di Venezia" e fu dal 1562 canonico regolare della Congregazione del Salvatore (o di S. Salvatore) in Bologna. Fu contrappuntista egregio, ma il suo nome è legato in particolare all'opera di teorico della musica - scrisse il ben noto trattato L'Arte del Contraponto ridotta in Tavole (I parte, Venezia 1586, per Giacomo Vincenti e Ricciardo Amadino; II parte, ibid. 1589, per G. Vincenti) - e alle sue polemiche con i musicisti contemporanei innovatori, specie Claudio Monteverdi, polemiche in cui l'A. si rivela un perfetto conservatore e ove, comunque, cela sé stesso e i suoi avversari sotto pseudonimi che purtroppo ne rendono dubbia l'identificazione.

La lettera apologetica o Invettiva del Burla Academico Burlesco [pseudonimo dell'A.] al R. D. Vincentio Spada da Faenza (14 genn. 1588) sarebbe diretta - secondo una giustificata ipotesi di G. Gaspari - contro Vincenzo Galilei e precisamente contro le tesi del suo famoso Dialogo della musica antica et della moderna (Firenze 1581, Giorgio Marescotti). La Invettiva conclude con l'invito ad imitare l'esempio di Adriano [Willaert?], Cipriano [De Rore?], Merulo, Porta [Costanzo?], compositori di buona scuola, di stile purgato, il cui linguaggio è paragonabile al classico di Cicerone, Livio, Cesare. In pro del suo maestro Zarlino (contro cui peraltro si rivolse in seguito con L'Impresa del Molto Rev. G. Zarlino da Chioggia,Bologna 1604, G. B. Bellagamba), l'A. stese il Trattato apologetico in difesa dell'opere del Rev.do Zarlino da Chioggia (1590), ove il "Sig. Cabalao [altro pseudonimo dell'A.] nobile di Pocceia, Academico Infarinato "accuserebbe ancora V. Galilei - sempre secondo l'ipotesi del Gaspari - di "molte impertinenze, sogni, chimere musicali", riferendosi quasi certamente al Discorso di quest'ultimo intorno all'opere di Messer G. Zarlino e concludendo con l'affermare che l'arte ha imparato dalla natura e non viceversa e che è somma pazzia credere il contrario.

Più sicuro è l'avversario C. Monteverdi, di cui fa fede anzitutto L'Artusi, ovvero delle Imperfettioni della moderna Musica (I parte, Venezia 1600, Giacomo Vincenti; II parte, ibid., 1603), il più famoso trattato dell'A.; anche qui tuttavia la polemica non è apparentemente rivolta contro nessuno, dichiarando l'autore, in prefazione, di avere "ragionato in universale senza nominare alcuno particolare", con l'intenzione non di offendere, "ma solo [di] cercare la verità, e palesarla a beneficio commune, e di chi desidera saperla". Che si tratti tuttavia del Monteverdi risulta dal fatto che alle pp. 39 e 40 sono riportati a stampa i passi medesimi delle sue musiche dall'A. biasimati e riprovati. Proprio al Monteverdi perciò l'A. rimprovera di violare le regole dell'armonia tradizionale, in special modo di usare dissonanze non preparate, non comprendendo di assumere la questione da un punto di vista esclusivamente tecnico-teorico senza considerare le esigenze della libertà dell'espressione artistica. Nel caso del Monteverdi, queste esigenze erano al servizio della monodia accompagnata e del nascente stile operistico, la grande conquista monteverdiana secondo cui una "seconda pratica" si sostituiva alla "prima pratica" (quella dei tradizionalisti) indicando che l'"oratione" e quindi la parola, il testo poetico, può dettar legge alla musica (e non viceversa), quando sia necessario, e smantellare il suo impero.

Il Monteverdi rispose per le stampe solo nel 1605, con una Lettera inclusa nel Quinto Libro del Madrigali a 5 voci (Venezia, R. Amadino), la quale confutava quanto oppostogli dall'Artusi. Questi replicò a sua volta con un primo Discorso musicale di Antonio Braccino [pseudonimo], andato perduto, ma di sicura esistenza stando alle attestazioni di Giulio Cesare Monteverdi, fratello di Claudio, poste all'inizio della Dichiaratione o commento alla ricordata Lettera, dichiarazione stampata al termine degli Scherzi musicali a tre voci di C. Monteverdi (Venezia 1607, R. Amadino). Al 1608 risale poi il Discorso secondo musicale di Antonio Braccino da Todi per la Dichiaratione della Lettera posta ne' Scherzi musicali del Sig. C. Monteverdi (Venezia, G. Vincenti), in cui l'A. si sforzò di oppugnare gli argomenti prodotti da G. C. Monteverdi in difesa di suo fratello, ma praticamente non fece che ripetere le confutazioni alla Lettera citata del 1605.

Altri strali furono lanciati dall'A. contro Ercole Bottrigari, il quale rispose animatamente nella sua Lettera di Federico Verdicelli [pseudonimo] (1602, manoscritta presso la Bibl. del Liceo nius. di Bologna), nell'Antartusi e infine: nella sua Aletelogia (Bologna, 1604) contro le Considerationi musicali dell'A. (nella II parte de L'Artusi, ovvero Delle Imperfettioni..., ibid. 1603). C'era tra i due un forte e insanabile rancore per avere l'A. erroneamente attribuito diverse opere del Bottrigari - tra cui Il Desiderio - a un defunto Annibale Meloni; per avere addirittura tentato di stampame alcune sotto il proprio nome; e per avere comunque plagiato nella prima parte delle sue Imperfettioni (= L'Artusi) il Trimerone dello stesso Bottrigari.

Quale compositore l'A. è ricordato per le Canzonette a 4 voci. Libro Primo, Venezia, G. Vincenti, 1598, e un mottetto a 8 voci, Cantate Domino, inserito nella raccolta di Giacomo Vincenti, Primo Choro. Motetti et Salmi a otto voci composti da otto Eccellentiss. Autori con la parte de i Bassi, per poter sonarli nell'organo (Venezia 1599).

L'A. morì a Bologna il 18 ag. 1613.

Bibl.: G. Gaspari, Dei Musicisti bolognesi al XVI secolo e delle loro opere a stampa. Ragguagli biografici e bibliografici, in Atti e Mem. d. R. Deputaz. di storia Patria per le prov. di Romagna n. s., II (1876), pp. 20 s., 30, 31, 32. s., 55-67; R. Eitner, Bibliographie der Musik-Sammelwerke des XVI. und XVIL Jahrhunderts, Berlin 1877, p. 391; E. Vogel, C. Monteverdi, in Vierteljahrschrift für Musikwissenschaft, III, Leipzig 1887, pp. 325-329; G. Gaspari, Catalogo della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna, I, Bologna 1890,pp. 66 s., 68 s., 71, 191,292 s.; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, pp. 213 s.; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, I,coll.747-749 (con bibl. tedesca); Encicl. dello Spettacolo, I, col. 984.

Vedi anche
Gioseffo Zarlino Zarlino ‹Ʒ-›, Gioseffo. - Musicista e teorico (Chioggia 1517 - Venezia 1590). Cantore, organista e direttore della cappella di S. Marco a Venezia, è considerato per i suoi lavori musicologici il maggiore teorico del Cinquecento; fornì un contributo fondamentale alla sistemazione dell'armonia con il riconoscimento ... Claudio Montevérdi Montevérdi, Claudio. - Musicista (Cremona 1567 - Venezia 1643), figlio del medico Baldassarre. Studiò contrappunto e viola con M. A. Ingegneri. Passò poi, ventiduenne, alla corte di Mantova quale violista e, dal 1603, maestro di cappella. Dal 1613 alla morte ebbe tale titolo a S. Marco a Venezia. Compì ... Marènzio, Luca Marènzio ‹-z-›, Luca. - Musicista (Coccaglio, Brescia, 1553 circa - Roma 1599). Allievo del parmense Giovanni Contino. Con la dedica di un primo libro di madrigali a 5 voci si procurò la protezione del cardinale Luigi d'Este che nel 1581 gli affidò la direzione della propria cappella. Dal 1586 al 1591 ... Luzzasco Luzzaschi Luzzaschi ‹-zz-›, Luzzasco. - Musicista (Ferrara 1545 - ivi 1607), maestro di cappella e organista presso la cattedrale e la corte di Ferrara; compose musica vocale e strumentale. Fu maestro di G. Frescobaldi.
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  • Artusi, Giovanni Maria
    Enciclopedia on line
    Musicista (Bologna 1540 circa - ivi 1613); canonico di S. Salvatore, a Bologna, lavorò a trattazioni di dottrina musicale, tra cui L'Arte del contraponto, 1586-89; L'Artusi overo delle imperfettioni della moderna musica, 1600-03; Discorso secondo musicale di A. Braccino da Todi (suo pseudonimo), 1608. ...
  • ARTUSI, Giovanni Maria
    Enciclopedia Italiana (1929)
    Teorico e compositore di musica, nato in Bologna nel 1545 e morto nella stessa città nel 1613. Ben poco è a dirsi della sua vita, ch'egli condusse, come canonico della chiesa di S. Salvatore in Bologna, uniforme e dedita ai severi studî delle discipline musicali, studî cui oggi è legato il suo nome. ...
Vocabolario
Marìa
Maria Marìa. – Nome proprio di donna, frequente nel mondo ebraico, forse di antica origine egiziana; in partic., nome della Madonna, madre di Gesù. Le tre Marie, Maria madre di Gesù, Maria di Cleofa e Maria di Magdala, le quali accompagnarono...
mariano²
mariano2 mariano2 agg. [dal lat. Marianus, der. del nome Marius «Mario»]. – Che si riferisce a Gaio Mario, uomo politico dell’antica Roma (157-86 a. C.), avversario di Silla nelle guerre civili: partito m. (e come sost., i mariani, i seguaci...
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