BONGIOCCHI (Bengiochi, Bongiuochi), Giovanni Luigi
Nato a Ferrara il 17 genn. 1726 da Antonio, entrò tra i chierici regolari delle Scuole Pie il 26 nov. 1741. Dopo aver insegnato per vari anni retorica nelle scuole dell'Ordine, fu assegnato alla provincia toscana e a Firenze insegnò filosofia. In questo periodo scrisse il Componimento drammatico per la faustissima nascita di S. A. R. Arciduca Francesco Gran Principe di Toscana, s.l.né d.
Nel 1754 fu chiamato a Roma ove insegnò retorica prima al collegio Calasanzio, quindi al collegio Nazareno. Valente predicatore, mise in evidenza le sue doti in due orazioni celebri: In funere Rev.mi Antonini Bremondii (Romae 1755) e De Laudibus S. Iosephi Calasanctii (Romae 1767); in quest'ultima il B. dava prova del suo accanito antigesuitismo (cfr. Bibl. Apost. Vaticana, cod. Ferraioli 418, f. 83: lettera di G. C. Amaduzzi a G. Bianchi, in cui si dice che il B. "enunciò maestrevolmente molte cose concernenti alle moderne circostanze della Compagnia"). Del resto un contributo indiretto alla lotta contro i gesuiti il B. lo dava anche con la sua adesione alla causa di beatificazione del Palafox osteggiata dalla Compagnia: subito dopo l'inizio del processo egli infatti pubblicava la Vita del venerabile servo di Dio monsignor D. Giovanni di Palafox..., Venezia 1761.
Le fonti principali della biografia, che in sostanza è incompleta e risente della fretta con cui fu redatta, sono l'autobiografia, la Defensa canonica del Palafox e le Vite composte dal gesuita Campione e da A. Gonzales, ma il motivo principale della pubblicazione era quello di divulgare il decreto della Congregazione dei Riti del 9 dic. 1760 che affermava che nelle opere del Palafox "nihil reperiri contra Fidem, vel bonos mores, neque contineri doctrinam aliquam, novam, et peregrinam, atque a communi sensu Ecclesiae et consuetudine alienam".
Nel 1771 il B. ebbe da Clemente XIV la cattedra di eloquenza e di lingua greca all'università di Ferrara (v. l'orazione del B.: De Academia Ferrariensi, Ferrara 1772), ma le precarie condizioni di salute non gli permisero di sopportare il clima umido della città. Tornato a Roma, il B. rielaborò la biografia del Palafox(Vita interiore del V. Servo di Dio monsig. D. Giovanni di Palafox e Mendoza, Roma1772) in due volumi, il secondo dei quali dedicò al noto giansenista Zanobi Banchieri. Divenuto prima vicario e poi rettore del collegio Nazareno, quindi anche prefetto provinciale romano, il B. si legava intanto più strettamente agli ambienti giansenisti frequentando le riunioni che si tenevano alla Chiesa Nuova. Non si hanno notizie relative alla sua attività successiva. Il B. morì a Roma il 27 dicembre 1785.
Non è da attribuire al B., come crede il Viñas, l'opera in tre volumi Alethini Philaretae epistolarum de Palafoxii orthodoxia, Romae 1772-1773, certamente del domenicano T. M. Mamachi. Postuma uscì invece la traduzione in tre volumi Dell'eccellenze di S. Pietro principe degli Apostoli vicario universale di Gesù Cristo opera del venerabile servo di Dio Monsignor D. Giovanni di Palafox e Mendoza... (Roma 1788), che il B. aveva compiuta molti anni prima e che, stampata dalla tipografia della Congregazione di Propaganda Fide negli anni 1771 e 1772, poté vedere la luce solo nel 1788con una prefazione di Antonio de' Re, postulatore della causa di Palafax e procuratore generale dei carmelitani scalzi, "che è una continua declamazione contro Eybel paragonato a Lutero e a Calvino" (cfr. la lettera inviata da V. Palmieri al vescovo di Pistoia Scipione de' Ricci, 15 dic. 1788, in Codignola); cosicché l'opera, contro le intenzioni del B., diventava una apologia del primato di giurisdizione del papa sugli altri vescovi e una confutazione serrata dei principi febroniani.
Fonti e Bibl.: Effemeridi letterarie, Roma, XVIII (1789), coll. 281-282; L. Ughi, Dizionario storico degli uomini illustri Ferraresi nella pietà,nelle arti,e nelle scienze, Ferrara 1804, pp. 79 s.; T. Vifias, Index biobibliographicus CC. RR.PP.Matris Dei Scholarum Piarum, III, Romae 1911, pp. 279-282; P. Savio, Devozione di mons. Adeodato Turchi alla Santa Sede, Roma1938, p. 255 n.;G. Gasperoni, Settecento italiano: contributo alla storia della cultura, I, L'ab. G. C. Amaduzzi, Padova 1941, p. 36; Carteggi di giansenisti liguri, a cura di E. Codignola, II, Firenze 1941, p. 131 e n. 1; E. Dammig, Il movimento giansenista a Roma nella seconda metà del sec. XVIII, Città del Vaticano1945, pp. 170, 208.