LEONE, Giovanni (App. III, 1, p. 983)
Poco dopo la sua rielezione alla presidenza della Camera venne incaricato, nel giugno 1963, di formare un nuovo governo che ottenne il voto di fiducia della Democrazia Cristiana e l'astensione degli altri partiti della coalizione di centro-sinistra (PSI, PSDI, PRI). Il governo, che fu detto di tregua, si dimise puntualmente nel novembre dello stesso anno, dopo l'approvazione dei bilanci e dopo aver assicurato alle forze politiche la necessaria pausa per poter esprimere un nuovo governo di coalizione. Candidato ufficiale della DC alla presidenza della Repubblica nel 1964, il 27 agosto 1967 fu nominato senatore a vita. Dal giugno al novembre 1968 L. fu nuovamente a capo di un governo monocolore. Ha poi fatto parte attivamente della Commissione giustizia del Senato, lavorando in particolare alla legge di riforma del codice penale. Eletto presidente della Repubblica il 24 dicembre 1971, sciolse anticipatamente il Parlamento nel 1972 e nel 1976, a causa di crisi politiche, sulle quali v. italia: Storia. A seguito di una campagna polemica mossa da pubblicisti, in particolare dell'Espresso, e del venir meno del consenso di vari partiti, si è dimesso il 15 giugno 1978.
A testimonianza della sua attività di governo, rimangono le memorie Cinque mesi a Palazzo Chigi (Milano 1964). Tra le numerose opere giuridiche: Trattato di diritto processuale penale (Napoli 1961); Intorno alla riforma del Codice di procedura penale (Milano 1964); Istituzioni di diritto processuale penale (Napoli 1965); Elementi di diritto e procedura penale (ivi 1966); Come si svolge un processo penale (Torino 1967).