GIOVANNI III re di Portogallo
Nato a Lisbona il 6 giugno 1502, morto ivi l'11 giugno 1557. Figlio di Emanuele I, nipote per parte di madre dei Re Cattolici (Ferdinando e Isabella di Spagna), fu straordinariamente devoto, e si lasciò dominare dal clero. Elevato al trono nel 1521, introdusse nel Portogallo il tribunale dell'Inquisizione, che doveva soprattutto vigilare gli Ebrei che giungevano dalla Spagna. Paolo III concesse non solo l'autorizzazione di erigere il tribunale (23 maggio 1536), ma diede anche al tribunale stesso i pieni poteri con la nomina a grande inquisitore del cardinale Enrico, fratello del re. Fu pure Giovanni III che nel 1540, ottenuti da S. Ignazio di Loiola due dei suoi primi compagni, Francesco Saverio e Simone Rodríguez, per inviarli alle Indie, lasciato partire il primo per Goa, ritenne in patria l'altro, portoghese, il quale fondò un Collegio a Coimbra e propagò grandemente, col favore del re, la Compagnia di Gesù.
G. esercitò importante azione nella colonizzazione del Brasile. Divise i vasti possedimenti in varie capitanerie, imponendo ai capitani il dovere di fondarvi stabilimenti permanenti. I Portoghesi continuarono pure a fondare in Oriente depositi e fattorie, stabilendosi anche nella Cina, dove fondarono la colonia di Macao. Data però la vastità raggiunta dall'impero portoghese, il monarca non poteva conservare tutte le terre acquistate. Dedicandosi completamente agli affari nell'India e alla colonizzazione del Brasile, finì col perdere le conquiste dell'Africa settentrionale (Alcacer-Ceguer, Azamor, Safim e Arzila). Fece costruire una fortezza a Diu (India), due volte assediata dai principi indigeni e brillantemente difesa dai Portoghesi. G. sposò Caterina d'Austria, sorella di Carlo V, che resse il regno durante la minorità di Sebastiano, nipote e successore di Giovanni III.