GIOVANNI II re di Catalogna-Aragona, I di Navarra
Nacque nel 1397 da Ferdinando di Aragona e da Eleonora di Albuquerque. Fu dapprima re di Navarra, grazie alla moglie, la regina Bianca figlia di Carlo III. Ma, mescolato in intrighi della corte castigliana, e luogotenente di Aragona e Valenza in assenza del fratello Alfonso il Magnanimo, trascurò gli affari del suo reame. Nel 1441 morì Bianca e lasciò erede il figlio Carlo principe di Viana; ma G. anziché riconoscerlo, si riservò la corona e nominò Carlo luogotenente di Navarra. Così cominciava tra i due un forte dissenso, aggravato dalle nuove nozze del re con Giovanna Enríquez, figlia dell'ammiraglio di Castiglia (1447). Sopravvenne la rottura, e la guerra civile divise i Navarresi. Carlo fu imprigionato e poi diseredato, in favore della sorella Eleonora, moglie di Gastone IV di Foix: cercò allora appoggio in Napoli presso lo zio Alfonso il Magnanimo, che morì poco dopo (1458), lasciando i suoi stati, Napoli eccettuata, a G. Chiamato da G., timoroso ch'egli si proclamasse re di Sicilia, Carlo ritornò: sbarcato a Barcellona fu acclamato quale primogenito di Aragona, contro la volontà del padre. La Catalogna, sollevatasi in armi, ottenne la libertà del principe; e nella capitolazione di Villafranca (1461) G. fu costretto a riconoscere l'infante come suo luogotenente generale perpetuo in Catalogna. Ma in quello stesso anno morì Carlo (v. viana, Carlo di); e tre anni dopo anche la sorella Bianca finì tristemente. Eccitati vieppiù gli animi dei Catalani, disgustati dall'atteggiamento dei sovrani di fronte alle libertà del paese, e dall'alienazione del Rossiglione in favore della Francia alleata di G., scoppia la rivoluzione. La Generalitat dichiara i sovrani deposti dal trono, e il suo esercito assedia in Gerona, la regina, la quale si salva grazie all'arrivo delle truppe reali ingrossate dai Francesi del conte di Foix. La guerra continua, quando un altro esercito francese s'impadronisce del Rossiglione. La Catalogna cerca aiuto al di là delle frontiere. Tre principi vengono eletti successivamente conti di Barcellona: Enrico IV di Castiglia, che dopo la mediazione di Luigi XI di Francia, desiste; Pietro connestabile di Portogallo, morto prematuramente; e Renato d'Angiò, che invia il figlio Giovanni duca di Calabria. L'intervento di questo principe fece pensare al trionfo dei Catalani, speranza delusa alla sua morte (1470). La guerra terminò con l'assedio di Barcellona, che si arrese (1472). G. tentò di ricuperare il Rossiglione, ma lo sorprese la morte (19 gennaio 1479). G., chiamato il fedifrago, fu subdolo, avaro, crudele e sensuale; ma fu principe tenace, diplomatico abile e circospetto. Col matrimonio del figlio Ferdinando con Isabella di Castiglia preparò l'unità spagnola.
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