MARINONI, Giovanni Giacomo.
– Nacque a Udine nel 1676 da Marino e Benvenuta Desia.
Allievo dei barnabiti a Udine, dove studiò la geometria euclidea, conseguì nel 1698 la laurea in filosofia a Vienna. Qui si stabilì, divenendo il protetto di L. Anguissola, insegnante all’Accademia dei nobili, che affiancò in lavori di cartografia. A lui si devono i rilievi territoriali dei possedimenti della Corona destinati alla caccia. Le tavole a stampa (il privilegio data 1706) andarono a costituire il cosiddetto Atlante di caccia (cfr. Oberhummer, 1933), che al momento non fu riunito in un’edizione organica, ma poi confluì nel Neuer Atlas des Kayserlichen Wildban in Österreich (Vienna 1726), le cui lastre incise rimasero di proprietà del M. fino alla morte. Nominato matematico imperiale (1703) e ingegnere della Bassa Austria (Niederösterreich), nel 1713-14 perfezionò la «libra planimetrica», uno strumento per computare aree di superfici. Tale sistema, insieme con la tavoletta pretoriana, fu testato nei preliminari delle opere di catastazione svolti dall’amministrazione imperiale in Lombardia con geometri locali (B. Pessina, M.A. Andreoli, Giovanni Filippini, forse parente di un Pietro A. Filippini vicedirettore della scuola diretta in Vienna dal M.), ma non venne adottato in sede finale. Il M. ne parla nelle Proposizioni preliminari del trattato di topografia De re ichnometrica veteri ac nova (Viennae 1775) e sull’argomento il M. corrispose con G.W. Leibniz, il quale, insieme con altri scienziati, valutò positivamente la procedura.
Nel 1717-18 fondò a Vienna, con il finanziamento della Corona, una scuola militare gratuita per la formazione tecnica di personale di carriera: un corpo scelto d’estrazione non nobile. L’istituto rispondeva alle necessità, sottolineate anche da Eugenio di Savoia, che probabilmente il M. frequentò, di riformare l’apparato militare. Tale riforma comportò ingenti spese, che resero necessaria l’introduzione di nuove imposte e, a tal fine, una serie di riforme catastali, ai cui preliminari il M. partecipò in qualità di agrimensore.
Nella scuola, ubicata nella casa del M., si insegnavano aritmetica, geometria, trigonometria, algebra, architettura militare, planimetria, elementi di Euclide, analisi speciosa, geometria. Il M. ne divenne direttore tra difficoltà economiche, gelosie degli ambienti militari nobiliari, ristrettezze salariali, ostilità e rivalità professionali interne: in particolare, un conflitto con il proprio vice Pietro A. Filippini e con gli ambienti gesuiti; poi con il generale Bohn, che negli anni Cinquanta stese una relazione negativa, in cui denunciava l’assenza nella scuola di materie fondamentali come meccanica, idraulica, idrostatica, in effetti previste dal M., ma mai avviate per assenza di fondi. La scuola fu smantellata subito dopo la morte del M., dopo aver formato circa 200 allievi, fra cui Domenico Briccheri Colombo, il referendario del Consiglio imperiale Mohr e Francesco Muratori. Alla soppressione seguì la dispersione del materiale didattico, tecnico, documentario; ciò rende impossibile reperire l’ingente corpus manoscritto, astronomico, scientifico, epistolare e librario, che il M. lasciò alla propria morte, destinandolo all’imperatrice Maria Teresa, ma di fatto smembrato da questa tra vari enti.
Nel 1719 il M. soggiornò in Lombardia, chiamato dall’allora governatore Girolamo Colloredo, e alla fine degli anni Venti, per dirimere questioni di misurazioni agrarie. Nobilitato dalla Corona, nel 1733 divenne consigliere aulico. A tre anni prima risale l’inaugurazione del primo osservatorio astronomico di Vienna, progettato e allestito dal M. in casa propria. Ne aveva discusso già nel 1714 con Leibniz durante il soggiorno del filosofo a Vienna e in seguito lo tenne informato dei travagliati piani di realizzazione. Di fatto, l’osservatorio, irregolarmente finanziato dalle casse private del sovrano solo per qualche anno, operò dal 1740 sino alla morte del M. a suo totale carico senza dipendenti fissi, fornendo tuttavia regolari osservazioni astronomiche, divulgate per lettera o in redazioni manoscritte. Il M. acquistò strumentazioni a Pavia, Venezia, Londra, dall’ottico milanese P. Patroni, dal veneziano D. Selucci e dal londinese E. Scarlet.
Dopo una gestazione decennale, celebrò il proprio successo professionale e scientifico pubblicando, in un sontuoso volume in folio illustrato, la descrizione De astronomica specula domestica et organico apparatu astronomico (Viennae 1745, una seconda edizione 1746) che reca nel frontespizio una piccola pianta di Vienna, con i bastioni, le mura e la specola.
L’opera rappresenta la sintesi di una vita. Nella visione del M. il cartografo e l’astronomo si uniscono nel comune servizio alla casa regnante: non è più solo la città l’interesse del sovrano, ma il territorio, lo spazio nel suo insieme; di conseguenza è il dipendente di corte, legato da un rapporto di lavoro e non da criteri di nascita, che per conto del sovrano lo visita, lo descrive, lo misura con perizia tecnica appositamente acquisita ed elaborata.
Il M. morì a Vienna il 10 genn. 1755.
Nel 1751 era uscito a Vienna il De re ichnographica cuius hodierna praxis exponitur et propriis ex pluribus illustratur…. Postumo, probabilmente a cura del nipote Biagio Freddi, sacerdote e suo esecutore testamentario, venne alla luce il De re ichnometrica veteri ac nova (Viennae 1775).
Il M. fu membro cooptato di numerose accademie scientifiche: di Bologna, Olmutz, San Pietroburgo, Berlino, della Royal Society di Londra; fu in corrispondenza con F.M. Zanotti, J.N. Delisle, G. Poleni, G.D. Maraldi, G.D. Cassini, G. Rinaldis, L. Bertoli, D. Florio, G. Bini, L. Euler. Ospitò presso di sé o ebbe relazioni epistolari, quali destinatari di osservazioni astronomiche o dissertazioni tecniche, F. Algarotti, il cardinale D.A. Passionei, A. Zeno, N. Rolandi, M. Foscarini, B. Zendrini, S. Maffei. Il giudizio della critica su di lui oscilla fra l’omaggio (specie da parte del contemporaneo Samuel Formay, nelle Novelle letterarie) allo scienziato di valore, sorvolando sulla attività didattica e di catasto, e il ridimensionamento del suo contributo astronomico-scientifico, tacendo il valore delle relazioni intellettuali coltivate. Nell’Otto-Novecento il M. è stato inquadrato come erudito locale, senza intravedere in lui la figura del protofunzionario moderno che agisce entro gli schemi (sociali, culturali, intellettuali) dell’Antico regime, ma dando voce alle nuove esigenze dello Stato moderno.
Il M. non raccolse mai in forma organica le sue osservazioni astronomiche, tutt’oggi disperse in manoscritti e stampe: Digressio astronomica, in qua duarum huius anni 1003 Lunarium eclipsium totalium et cum mora die 29. iunii et 23. decembris…, Viennae s.d. [circa 1703]; osservazioni dell’8 ag. 1729 in De Bononiensi scientiarum et artium Instituto commentarii, III, Bononiae 1747, p. 103; del 1732, 1735, 1741 citate in F.A. Zaccaria, Storia letteraria d’Italia, XVI, Modena [Venezia] 1759, pp. 224-228; del 1738-39 riferite in A. Calogerà, Raccolta di opuscoli scientifici e filologici, XXIV, Venezia 1741, pp. 23-27; dell’11 nov. 1736 in Udine, Arch. capitolare, Corrispondenza Bini, foglio sciolto; L’istesso eclissi osservata in Vienna dal signor Giovanni Marinoni… 19 sett. 1736, in S. Maffei, Osservazioni letterarie, Verona 1737, pp. 140-149; Mercurius transiens per discum Solis in eoque culminans, Viennae Austriae die 11 novembris 1736, in Journal de Trévoux ou Mémoires pour servir à l’histoire des sciences et des beaux-arts, XXXVIII (1738), 2, pp. 373-381; Eclisse del Sole osservata in Vienna… il dì 15 ag. 1738, ibid., XXXIX (1739), pp. 315-318; Milano, Biblioteca Braidense, Partialis eclipsis Lunae… Anno 1744 d. 26 Aprilis vespere tubo telescopico pedum 7…, s.l. né d. bifoglio interfoliato a una copia del De astronomica specula del M. (segn. C.XVIII.09679); Udine, Biblioteca capitolare, Eclipsis solaris… Viennae Austriae d. 25 iulii anno 1748 coelo sereno, et aere tranquillo, s.l. né d. (foglio sciolto; altro esemplare inserito in una lettera del M. a J.N. Delisle, 18 sett. 1748, nella Correspondance J.N. Delisle, a Parigi, Bibliothèque de l’Observatoire, Mss., B1.1-8, tt. 4-12 [anni 1741-53]); osservazioni del luglio 1749 spedite a Delisle (ibid., 3 sett. 1749).
Fonti e Bibl.: Per la corrispondenza: Udine, Arch. capitolare, Lettere d’erudizione di diversi, XXI: il M. a G. Bini (30 nov. 1726); Bologna, Arch. dell’Università degli studi, Acc. delle Scienze, Indice alfabetico del carteggio, Lettere missive, nn. 140 (13 genn. 1739); 144 (4 apr. 1739; 24 novembre, 15 dic. 1731; 15 novembre, 13 dic. 1732; 7 febbraio, 18 aprile, 19 dic. 1739; 27 febbr. 1740); Mss., 1812: D. Piani, Elenco alfabetico dei membri dell’antica Accademia, ad nomen; Hannover, Niedersächsische Landesbibliothek, Handschriftenabteilung, Leibniz-Briefwechsel, 607; Parigi, Bibliothèque de l’Observatoire, Mss., Correspondance J.N. Delisle, B1.1-8, t. 9, n. 26 (il M. a J.N. Delisle, 1° genn. 1745); Ibid., Bibliothèque nationale, Nouvelles acquisitions, 6197, cc. 123-176 (il M. a G.D. Maraldi, 21 sett. 1743); Berlino, Staatsbibliothek Preussischer Kulturbesitz, Mss., F.1a.1714 (1) (il M. a G. Poleni, 10 ott. 1740); Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, Autographen, 41-51.1 (il M. a G.D. Bertoli, 17 maggio 1738); Venezia, Biblioteca naz. Marciana, Mss. it., cl. X, 324 (=6666) (il M. a G. Poleni, 25 sett. 1734, 22 aprile, 6 maggio 1741); Modena, Biblioteca Estense universitaria, Arch. Muratoriano, 70, f. 36 (il M. a L.A. Muratori, 2 marzo 1746); Autografoteca Campori, M.24 (il M. all’ab. Randelli [Geminiano Rondelli?], aprile 1727); C. Korthold, Recueil de diverses pièces sur la philosophie, les mathématiques, l’histoire, Hambourg 1734, pp. 6-10 (Leibniz al M.); G.W. Leibniz, Opera omnia, V, Genevae 1768, p. 534; Lettere di Apostolo Zeno, IV, Venezia 1785, pp. 192, 206 (27 luglio, 6 sett. 1727); Leonhard Euler Briefwechsel…, a cura di A.P. Juškevič - V.I. Smirnov - W. Habicht, Basel 1975, p. 255; A.P. Juškevič - J.Kh. Kopelevič, Christian Goldbach 1690-1764, Basel-Boston-Berlin 1994, p. 218; Vienna, Österreichisches Staatsarchiv, Haus-, Hof- und Staatsarchiv, Hof-Archiv Obersthofmeister, Akten, Karton 12, pp. 284-288; Hofparteinprotokollen, 814 s., pp. 363 s. (23 gennaio, 2 febbr. 1703); Impressoria, f. 2, pp. 117-120; Ibid., Allgemeines Verwaltungsarchiv, Adelsverleihungen RA: Johan Jacob Marinoni (8 luglio 1726); Adelsverleihungen HA: Id. (5 apr. 1729); Ibid., Archiv der Universität, Index Kons. Akten 1565-1835 (R.57-3), Akten, f. III (il M. al rettore 20 marzo 1733, con nota 18 maggio 1734); Berlino, Akademie der Wissenschaften, Zentral Archiv, Protokollen Mss., I.IV.31 (30 giugno e 10 nov. 1746, 24 ott. 1748); Londra, Royal Society Archives, Certificate of election, I.284; Bulloch’s Roll, Index of Fellows, ad vocem; Journal copy book, XVIII (7 nov. 1745); Arch. di Stato di Udine, Arch. Florio, b. 68: F. Cocceni, Elogio di G. M. (10 marzo 1728); Udine, Arch. stor. comunale, Annales, t. CV, c. 146r; Parigi, Bibliothèque de l’Observatoire, Mss., Correspondance J.N. Delisle, B1.1-8, t. 12: A list of the Royal Society. MDCCXLVIII, s.l. né d. [circa 1748], foglio sciolto; Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, Kartensammlung, K.I.98.480: mappe del M.; Udine, Biblioteca arcivescovile, Arch. Florio, 165, vol. I, cc. 91-137; Ibid., Biblioteca civica V. Joppi, Mss. Joppi, 354 (copia del testamento del M., 12 apr. 1754); B. Asquini, Centottanta e più uomini illustri del Friuli, Venezia 1735, p. 106 n. 182; I.F. Weidler, Historia astronomiae, Wittembergae 1741, p. 610; Memorie per servire all’istoria letteraria, VI, Venezia 1755, pp. 3-13; I.C. Strodtmann, Des neuen Gelehrten Europa, Wolfenbüttel 1755, pp. 106-117; Novelle letterarie pubblicate in Firenze, XVIII, Firenze 1757, coll. 406-414; J. Lalande, Bibliographie astronomique, Paris 1803, p. 426; J.G. Meusel, Lexicon vom der Jahre 1750 bis 1800, Leipzig 1808, pp. 491 s.; J.B.J. 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