Getto, Giovanni
Critico letterario, nato a Ivrea nel 1913, ordinario di letteratura italiana nella facoltà di Lettere dell'università di Torino.
I primi contributi del G. caddero in un momento agitato dalle questioni di metodo imposte, negli anni intorno alla seconda guerra mondiale (cfr. Russo, Arangio-Ruiz, Breglia, M. Rossi), dal binomio crociano struttura-poesia. Distinzione che il G. non ritenne d'invalidare in linea metodologica, ma di superare nell'atto di una lettura che, intenta a cogliere il lirico respiro del testo, vi esercitasse un'aggiornata sensibilità e un più sottile gusto esegetico, e ricomponesse di fatto l'unità poetica della Commedia riscattando alla poesia anche le parti strutturali. Al saggio Poesia e teologia nel Paradiso di D., pubblicato primamente nella miscellanea Religione Poesia Arte (Milano 1944), il G. unì la lettura del canto VII dell'Inferno e le pagine su La poesia dell'intelligenza (entrambe del 1945), approntando così il volume Aspetti della poesia di D., uno dei più importanti dell'esegesi dantesca del dopoguerra. In esso il G. mostrava di non rinunciare ai soccorsi della vecchia e nuova filologia, ma di utilizzarli con una consapevole apertura verso le poetiche novecentesche (sia analogiche alla Mallarmé-Valéry che metafisiche alla Eliot) e di farvi lievitare certi personali, coltivati interessi, per esempio verso la letteratura religiosa, singolarmente fertili nell'intelligenza del mondo dantesco.
Di fatto, il più largo consenso arrise alla rivalutazione critica del Paradiso, in cui l'elemento teologico non appare più come un ostacolo intellettualistico ma come la mistica sostanza dell'ispirazione (" epos della vita interiore ", " poesia della vita della grazia ": definizioni ormai acquisite alla comune conversazione critica), nonché alla rassegna tematica dell'" intelligenza " nelle tre cantiche, in cui il suggerimento crociano sulla " poesia dell'insegnare e dell'apprendere " viene condotto a suggestivi e forse non prevedibili sviluppi.
Opere dantesche del G.: Aspetti della poesia di D., Firenze 1947 (1966²); Pascoli dantista, in " Lettere Ital. " I (1949), ristampato in Omaggio a G. Pascoli nel centenario della nascita, Milano 1965, 259-267; D. e Virgilio, in " Il Veltro " III (1959) 11-20. ‛ Lecturae ': Inferno VII, Firenze 1947; Paradiso XXIX, Milano 1948; Inferno XVII, Roma 1952; Inferno I, Firenze 1960; Paradiso XXIV, XXV, XXVI, ibid. 1966. Il G. ha diretto inoltre la nuova silloge sansoniana di letture, cercando di conservare quanto dell'antica poteva armonizzarsi con la più recente filologia (in tre volumi, Firenze 1955-61; in volume unico, ibid. 1962).
Bibl.- M. Apollonio, in " Aevum " XXIII (1949) 193-194; V. Locatelli, in " Humanitas " IV (1949) 109-111; F. Montanari, in " Studium " XLVIII (1952) 360-361; A. Diamantini, in " Studi d. " XXXI (1953) 222-224; F. Forti, in " Giorn. stor. " CXLIII (1966) 263-266.