Sacerdote dei missionarî del Sacro Cuore (Ravenna 1860 - Roma 1926), per incarico di Leone XIII soggiornò e svolse diverse missioni in Siria e a Costantinopoli; fu poi missionario in Nuova Guinea e, dopo una parentesi di insegnamento in Francia, a Roma. Ivi fu nominato professore di esegesi biblica nel Seminario romano. Il G., dotto conoscitore delle antiche lingue orientali e delle moderne, esercitò vivo influsso soprattutto negli ambienti laici. Lasciata la cattedra perché accusato di modernismo, fu (1911) nell'America Meridionale per riferire alla Santa Sede sulle inumane condizioni di vita degli indigeni, in particolare del Putumayo, e nel 1920-23, in un momento assai difficile, visitatore apostolico per l'Ucraina, dove tuttavia non riuscì ad arrivare per l'opposizione delle autorità polacche. Di lui rimangono tra l'altro un carteggio con Pio X e lettere da Varsavia.