FASCIOTTI, Giovanni Francesco
Nacque a Bergamo intorno al 1750. Non si hanno notizie riguardanti i suoi primi anni di attività. Fu, secondo il Fétis, a Pisa, al servizio della cappella musicale, ma dai registri amministrativi dell'Opera del duomo (Fondo Opera del duomo) e dell'Ordine dei cavalieri di S. Stefano (Baggiani, 1983, p. 117) non risulta documentata la sua presenza in tali sedi. Il Fétis stesso afferma che il F. si dedicò successivamente all'attività teatrale nella città toscana ed in teatri minori della Romagna. Operò sicuramente a Milano nel carnevale del 1800, dove, quale "interprete di supplemento" (Melisi), prese parte al dramma Idante ovvero I sacrifizj d'Ecate su musiche di M. A. da Fonseca Portugal, rappresentato alla Scala. Il 13 ag. 1801 fu al S. Carlo di Napoli, dove partecipò, con il tenore D. Mombelli, all'opera Ginevra ed Ariodante di G. Tritto, interpretando il ruolo di Ariodante. Nel novembre successivo si esibì nuovamente al S. Carlo, affrontando la parte di Alluccio, nello Scipione in Cartagena di D. Cercià. Si ripresentò nello stesso teatro il 12 genn. 1802, impersonando Atamaro nell'opera Sesostri di G. Andreozzi, affiancato ancora dal Mombelli.
Nel settembre 1803 si recò a Bologna, dove venne "aggregato" in qualità di "maestro compositore" alla Accademia filarmonica. La commissione, presieduta dal padre S. Mattei, giudicò il musicista idoneo (Bologna, Accademia filarmonica, diploma n. 746, segn. G., p. 259) e lo esentò "da tutte le spese per l'ingresso, e Patente, che furono pagate alli Ministri dalla Casa del Suffragio". Il F. aveva infatti cantato, senza richiesta di compenso, alle celebrazioni della festa di S. Antonio del 22 settembre, in veste di "musico soprano". Nell'autunno dello stesso anno, al teatro Comunale di Bologna, prese parte a La selvaggia nel Messico di G. Nicolini, nelle vesti di Corasco. Per il carnevale 1806 si recò al teatro Imperiale (già Regio) di Torino, dove impersonò il ruolo di Corrado nell'opera omonima di F. Orlandi. Vi ritornò l'8 febbr. 1808 interpretando, con il mezzosoprano M. T. Belloc Giorgi (M. T. Trombetta) ed il tenore S. Gentili, La conquista delle Indie orientali di V. Federici. Una recensione, a lui favorevole, apparve nei giorni successivi sul Courrier de Turin: il F. veniva descritto oltre la cinquantina e considerato uno degli ultimi "evirati cantori". Il 23 marzo 1811 impersonò alla Scala di Milano il ruolo di Davide, nell'oratorio Saulle ovvero Il trionfo di Davide di N. Zingarelli. Nel carnevale del 1812 fu al teatro S. Agostino di Genova, dove eseguì la parte di Coriolano nella omonima rappresentazione del Nicolini. In quell'occasione si esibì, nelle vesti di Azzio, il cantante Ercole Fasciotti, del quale non sappiamo se avesse rapporti di parentela con Giovanni Francesco. Il 26 dicembre dello stesso anno, in occasione del carnevale romano, il F. si presentò al teatro Argentina: qui, nei panni del protagonista, partecipò all'opera Tito in Langres di A. Del Fante.
Dai programmi pubblicati sui libretti d'opera di quel periodo risulta che il cantante era al servizio della corte torinese del principe Camillo Borghese, governatore generale dei dipartimenti transalpini. Nel febbraio del 1813, sempre all'Argentina, interpretò Idreno nell'Amurat II di Pietro Raimondi. In tale occasione si congedò probabilmente dal pubblico romano, Ritornato a Torino nello stesso anno, prese parte all'opera Bajazet di P. Generali, messa in scena al teatro Imperiale durante il carnevale del 1814. Affiancato dal soprano E. Manfredini-Guarmanni e dal tenore C. Bonoldi, il F. fu nuovamente presentato come "virtuoso di camera, e cappella al servizio di S.A.I. il principe Camillo, ed accademico filarmonico di Bologna" (cfr. Storia del teatro Regio..., p. 143). Nella medesima stagione teatrale ottenne il ruolo principale nel Cesare in Egitto del ferrarese E. Paganini. Dal 1815 non si hanno più notizie dell'attività artistica del cantante, né si conoscono altri particolari della sua vita e ciò fa pensare ad un probabile ritiro dalle scene. Il suo nome non figura peraltro nei registri riguardanti la corte romana del principe Borghese, né fra gli elenchi del personale giunto nello Stato pontificio da Torino, dal 1814 in poi, dopo la chiusura di palazzo Chiablese.
L'artista fu, secondo il Fétis, particolarmente apprezzato per "l'espressione, la flessibilità e la intonazione precisa della voce". L'Eitner gli attribuisce la paternità della cantata Piramo, per voce sola, conservata presso la Bibl. der GeselIschaft der Musikfreunde di Vienna. Sarebbe questa l'unica testimonianza della sua attività di compositore, che fu probabilmente molto limitata, a vantaggio della carriera di cantante. G. Donati Petteni ipotizza un legame di parentela dell'artista con il bergamasco Matteo Fasciotti, allievo dell'Istituto musicale di Bergamo, dedicatosi successivamente all'attività teatrale come basso.
Fonti e Bibl.: P. Cambiasi, Rappresentazioni date nei reali teatri di Milano 1778-1872, Bologna 1872, p. 21; L. Bignami, Cronologia di tutti gli spettacoli rappresentati nel gran teatro Comunale di Bologna, Bologna 1880, p. 34; A. Cametti, Un poeta melodrammatico romano: appunti e notizie in gran parte inedite sopra Iacopo Ferretti..., Milano 1897, pp. 49, 269; G. Monaldi, I teatri di Roma negli ultimi tre secoli, Napoli 1928, p. 128; G. Donati Petteni, L'arte della musica in Bergamo, Bergamo 1930, p. 64; A. De Angelis, Il teatro Alibert o delle Dame (1717-1863), Tivoli 1951, p. 245; C Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte (1778-1963), II, Milano 1964, p. 24; Storia del teatro Regio di Torino, II, A. Basso, Il teatro della città dal 1788 al 1936, Torino 1976, pp. 123, 143; M. Rinaldi, Due secoli di musica al teatro Argentina, I, Firenze 1978, pp. 452 s., 455; F. Baggiani, Musicisti in Pisa. I maestri della cappella primaziale, in Bollettino storico pisano, LI (1982), p. 271; Id., Musicisti in Pisa. I maestri di cappella nella chiesa conventuale dei cavalieri di S. Stefano, ibid., LII (1983), p. 117; La raccolta Rolandi di libretti d'opera, Roma 1986, p. 84; C. Marinelli Roscioni, Il teatro di S. Carlo - La cronologia 1737-1987, Napoli 1987, pp. 117 s.; F. Melisi, Catalogo dei libretti per musica dell'Ottocento (1800-1860), Luca 1990, pp. 21, 40, 64, 76 s., 153, 169, 279, 281, 285, 305; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, p. 190; R. Eitner, Quellen-Lex. der Musiker, III, p. 395; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 524; Encyclopédie de la musique Fasquelle, II, Paris 1959, p. 29.