Filosofo e teologo greco (n. Alessandria - m. 567 circa). Discepolo del neoplatonico Ammonio, commentatore di Aristotele. Nel De aeternitate mundi ripropone le dottrine svolte da Proclo nella polemica contro i cristiani. Giovanni di Damasco ci ha conservato frammenti della sua opera Διαιτητής di orientamento monofisita e triteista (dove nega unità di natura alle tre persone divine). Sembra che, per alcune sue dottrine sul moto dei proietti, possa annoverarsi tra i precursori della teoria dell'impeto. Tra i commentatori di Aristotele, è quello che più ha determinato la tradizione aristotelica presso gli Arabi.