Pittore italiano (Livorno 1825 - Firenze 1908); uno dei maggiori pittori italiani del sec. 19º. Condusse una vita modesta, tenendosi in disparte anche dalle polemiche dei macchiaioli di cui è considerato il massimo esponente. Dopo aver studiato a Livorno con G. Baldini e a Firenze con G. Bezzuoli, si dedicò soprattutto a dipingere battaglie e scene di vita militare. Verso i nuovi modi pittorici fu orientato da Nino Costa, giunto a Firenze nel 1859. Da allora andò sempre più discostandosi dalle forme accademiche per cercare negli umili aspetti della vita quotidiana - personaggi, animali, scene di vita rustica, ecc. - una più genuina fonte d'ispirazione. Fu anche ottimo ritrattista (ritratti della Cugina Argia, della Prima moglie, della Figliastra, Autoritratto, ecc.), e acquafortista di grande originalità. Nel 1869 fu nominato professore nell'accademia di Firenze. Il F. nel gruppo dei macchiaioli non ebbe mai una posizione di punta; tuttavia nella purezza espressiva della sua pittura emerge, meglio che in altri, la forza rinnovatrice di quella corrente. Le idee dei puristi orientarono il F. verso lo studio dei quattrocentisti, ma fu suo merito l'averlo condotto a fondo, mirando piuttosto alle qualità profonde dell'espressione che ai motivi esteriori. La parte migliore della sua opera è costituita da rapidi, piccoli abbozzi, in cui la rappresentazione è affidata all'accordo di poche, essenziali macchie di colore.