PEROTTI, Giovanni Domenico (Giandomenico)
– Compositore e didatta, nacque a Vercelli il20 gennaio 1761, figlio di Pietro Agostino e Teresa Bonardi, fratello maggiore di Giovanni Agostino.
Studiò a Milano con Giovanni Andrea Fioroni fino al 1779 e con Giovanni Battista Martini e Stanislao Mattei a Bologna dall’ottobre 1780 a luglio 1781. Dal 1779 fu canonico minore beneficiato nel duomo di Vercelli, come si legge sul libretto della cantata La gloria. Nel febbraio dello stesso anno tentò, senza successo, il concorso per l’incarico di maestro di cappella presso la Metropolitana di Torino: lo vinse Bernardino Ottani, che succedette a Quirino Gasparini. Fu ammesso all’Accademia filarmonica di Bologna con l’Esperimento ... fatto per essere approvato Accademico Filarmonico di Bologna, datato 21 marzo 1781 (capsa IV, n. 179-183). Un suo ritratto risalente allo stesso anno, di mano di Angelo Crescimbeni, è nella quadreria di padre Martini (Bologna, Museo della musica). Di lì a poco divenne maestro di cappella nel duomo di Vercelli, incarico che mantenne fino alla morte.
Compose alcuni melodrammi: Zemira e Gandarte (Alessandria, teatro Comunale, ottobre 1787), Agesilao re di Sparta (Francesco Ballani; Roma, teatro Argentina, carnevale 1789), «l’azione eroica» La vittima della propria vendetta (Luigi Prividali; Venezia, teatro La Fenice, 14 febbraio 1808), il «dramma serio-giocoso» Zemira e Azor (Pavia, teatro Nuovo, carnevale 1796; Varese, 31 dicembre 1798). Musicò le cantate Il nodo felice (1780) e La conquista del vello d’oro (testo di Federico Gondolo) per i festeggiamenti vercellesi del 27 aprile 1789 in occasione della visita della corte reale; nel battesimo d’un figlio (1814) la serenata La gloria, versi di Felice Biondi (Vercelli, 1779).
L’archivio del duomo di Vercelli conserva oltre 250 partiture di musica da chiesa per soli, coro e orchestra, perlopiù autografe, mentre nel duomo di Torino vi è una quarantina di composizioni specificamente dedicate alla cappella regia. Composizioni a cappella o con accompagnamento di organo, risalenti agli anni di studio a Bologna, sono nel Museo della Musica e nell’Accademia filarmonica di questa città. Altre composizioni sono nella Biblioteca del Conservatorio di Milano, nella Biblioteca Casanatense di Roma e nella Sächsische Landesbibliothek - Staats- und Universitätsbibliothek di Dresda; opere sacre, un’aria, diversi schizzi, una sinfonia e due quartetti sono nel Conservatorio di Genova. Il Museo della musica di Bologna conserva, autografe, le Lezioni di contrappunto (1781), 24 composizioni giovanili, fra le quali una copia dell’Esperimento accademico del 1781, e nove sue lettere indirizzate a padre Martini (e due di quest’ultimo rivolte a Perotti).
Morì a Vercelli il 9 agosto 1824.
Fonti e Bibl.: C. Gervasoni, Nuova teoria di musica, Parma 1812, pp. 227 s.; C. Dionisotti: Notizie biografiche dei vercellesi illustri, Biella 1862, p. 228; G. Masutto, I maestri di musica italiani del secolo XIX, Venezia 18843, p. 137; I maestri di cappella del Duomo di Vercelli (sec. XVI-XIX). Manoscritti musicali inediti della Cappella Eusebiana, a cura del Rotaract Club di Vercelli, Vercelli 1983, pp. 133-146; L. Callegari Hill, L’Accademia filarmonica di Bologna, 1666-1800, Bologna 1991, pp. 156-158, 221, 290, 323; A. Alfieri, Organi a Vercelli. Proposte per una storia degli organi nella città di Vercelli dal XVIII secolo ad oggi, Vercelli 2004, pp. 175, 209; Die Musik in Geschichte und Gegenwart. Personenteil, XIII, Kassel 2005, coll. 340 s.; S. Baldi, Musica per i circoli filarmonici e la borghesia a Torino fra Sette e Ottocento, in Fonti musicali italiane, XVII (2012), pp. 201-203; H. Brofsky, P., G. D., in Grove Music Online, http://www.oxfordmusiconline.com/ (8 febbraio 2018).