FRESCHI, Giovanni Domenico
Nacque a Bassano del Grappa intorno al 1630. Scarse e lacunose sono le notizie sulla sua formazione musicale, compiuta forse a Venezia, ove il F. soggiornò per qualche tempo nella sua prima giovinezza. Cantore nella cattedrale di Vicenza, ove fu ordinato prete, il 24 ag. 1650 ricevette la prebenda di canonico e il 14 dic. 1656 concorse al posto di maestro di cappella nella cattedrale, superando forti concorrenti, quali P. Granza, P. Viani e C. Grossi. Sempre nel 1656 fu nominato maestro di cappella della Ss. Coronata e dell'Accademia Olimpica. Il 25 apr. 1657 fu chiamato a prestare la sua opera nella cappellania dei Ss. Simone e Giuda e il 14 sett. 1659 in quella di S. Cristina, pur conservando sino alla morte l'incarico nella cattedrale di Vicenza. Attivo come operista soprattutto a Venezia, sia in teatri pubblici sia nel teatro privato di Marco Contarini a Piazzola sul Brenta presso Padova, si fece apprezzare anche come compositore di musica sacra, probabilmente scritta per il servizio prestato nelle varie cappelle musicali in cui svolse la sua attività.
Il F. morì a Vicenza il 2 luglio 1710.
Dalla sua attività di operista, svolta tra il 1671 e il 1685 per lo più a Venezia al teatro S. Angelo (salvo diversa indicazione), si ricordano le opere, in gran parte conservate manoscritte presso la Biblioteca nazionale Marciana di Venezia (salvo diversa indicazione): Iphide greca, dramma in 3 atti, libr. di N. Minato, Venezia, teatro ai Saloni, 1671, in collab. con G.D. Partenio (1° atto) e G. Sartorio (3° atto) (Mss. It., cl. IV, 421 [= 9945]); Helena rapita da Paride, dramma in 3 atti e un prologo, libr. di A. Aureli, autunno 1677, replicata a Verona, teatro della Madonna del Popolo, con il titolo L'Enone schermita (1680), e al teatro Zane a S. Moisé della stessa città il 18 genn. 1687, con aggiunte e modifiche di F. Navarra, forse col titolo Il ratto di Elena (ibid., 357 [= 9881] e Modena, Bibl. Estense, Mus. F 394), di cui l'aria per soprano "Farò le mie vendette" è conservata nella Bibl. apost. Vaticana (Barb. lat. 4147, cc. 1-2); Tullia superba, dramma in 3 atti, libr. di A. Medolago, 29 genn. 1678 (Mss. It., cl. IV, 461 [= 9885], e Modena, Bibl. Estense, Mus. F 395); La Circe, dramma in 3 atti, libr. di C. Ivanovich, 23 genn. 1679 (Mss. It., cl. IV, 400 [= 9924]); Sardanapalo, dramma in 3 atti, libr. di C. Maderni, autunno 1679 (ibid., 452 [= 9976], e Modena, Bibl. Estense, Mus. F 396); Berenice vendicativa, dramma in 3 atti, libr. di G.M. Rapparini, Piazzola sul Brenta, teatro Contarini, 8 nov. 1680 (Mss. It., cl. IV, 396 [= 9920]); Il cittadino amante della patriaovveroIl Tello, operetta, libr. di G.M. Rapparini, ibid. 1680, musica perduta (The New Grove Dict. of music…); Pompeo Magno in Cilicia, dramma in 3 atti, libr. di A. Aureli, 22 genn. 1681 (Mss. It., cl. IV, 448 [= 9972]); dieci arie per soprano e basso continuo sono conservate nella Bibl. apost. Vaticana (Barb. lat. 4137, cc. 1-180), inoltre con il titolo Olimpia placata e aggiunte nel libretto e nuovi pezzi composti da B. Sabadini, Parma, teatro Ducale, 20 nov. 1687; Olimpia vendicata, dramma in 3 atti, libr. di A. Aureli, 20 nov. 1681 (Mss. It., cl. IV., 442 [= 9966]); Giulio Cesare trionfante, dramma in 3 atti, libr. di L. Orlandi, 10 genn. 1682; Ermelinda, dramma in 3 atti, libr. di F.M. Piccioli, Piazzola sul Brenta, 1682; Silla, dramma in 3 atti, libr. di A. Rossini, 4 febbr. 1683, musica perduta (The New Grove Dict. of music…); L'incoronazione di Dario, dramma in 3 atti, libr. di A. Morselli (Mss. It., cl. IV., 406 [= 9930]), poi con il titolo di Dario a Venezia, stesso teatro, 1685, e Udine, teatro Mantica, 1685; Teseo tra le rivali, dramma in 3 atti, libr. di A. Aureli, 7 febbr. 1685, musica perduta (The New Grove Dict. of music…); Gli amori di Alidaura, libr. di F.M. Piccioli, Piazzola sul Brenta, agosto 1685, musica perduta (ibid.); di dubbia attribuzione; Rosalinda, dramma in 3 atti, libr. di A. Marchi, Vicenza, teatro di Piazza e delle Grazie, 1694; L'amante muto e loquace, dramma in 3 atti, libr. di N. Leonardi, Piazzola sul Brenta, s.d. (Mss. It., cl. IV, 383 [= 9907]); Berenice e Lucilla o l'amar per virtù (Lucius Verus), attribuita anche a A. Pollarolo, conservata presso la Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel (Mus. Mss. 204). Compose numerose cantate su testo di F.M. Piccioli, tutte eseguite al teatro Contarini di Piazzola sul Brenta nel 1685, la cui musica è perduta (The New Grove Dict. of music…). Si ricordano in particolare: Il merito felice; Preludio felice (Montruglio [Vicenza], collez. privata della famiglia Camerini); Il ritratto della gloria donata all'eternità; La schiavitù fortunata di Nettuno; Il vaticinio della fortuna.
Il F. fu autore anche di varie composizioni di carattere sacro, tra cui si ricordano: Messa a cinque voci e salmi a tre, quattro e cinque voci con tre strumenti, Op. 1 (Venezia, Gardano, 1660); Messa a sei voci e salmi a due, cinque e sei voci con quattro e cinque strumenti, Op. 2 (ibid., 1673); due miserere a quattro voci; una Compieta; un Pange Lingua da processione a quattro voci, soprano, alto, tenore e basso, sole voci (Vicenza, Archivio della cattedrale, mazzo XXXVII, 18); un Ave Maris Stella da processione a quattro voci, soprano, alto, tenore e basso, sole voci (Ibid., mazzo XXVIII, 2); Vexilla da processione a quattro voci, soprano, alto, tenore, basso, sole voci (Ibid., mazzo XXVIII, 3). Infine gli oratori: Clotilde a cinque voci (1688), Giuditta a cinque voci (1705), dedicato a Valerio Bissari (Vienna, Österreichische Nationalbibl., Mus. Mss. 16557); Il miracolo del mago, oratorio a sei voci per coro e strumenti (Modena, Bibl. Estense, Mus. F 393); Il miracolo di s. Antonio da Padua (attribuito anche a C.F. Pollarolo).
Particolarmente apprezzato negli ambienti musicali veneziani per la sua produzione teatrale, che rispecchiava in pieno il gusto del suo tempo, il F. fu ammirato per la profondità della scienza armonica rivelata nella produzione sacra, ove furono apprezzati la gravità dello stile e il sapiente uso del contrappunto. Abile polifonista, seppe sempre distribuire con ammirevole cantabilità le varie voci, di cui sottolineò il carattere e le possibilità sonore, rivelandosi in questo erede della grande tradizione polifonica italiana.
Fonti e Bibl.: G. Gasparelli, I musicisti vicentini, in Atti dell'Acc. Olimpica di Vicenza, XV, Vicenza 1881, pp. 138-147; L. Busi, Il padre Martini, Bologna 1891, p. 35; Catal. delle opere musicali teoriche e pratiche… esistenti nelle Biblioteche e negli Archivi pubbl. e privati d'Italia, Torino 1928, p. 43; F. Mantese, Storia musicale vicentina, Vicenza 1956, pp. 71-76, 83-86; Répertoire intern. de la litt. mus., Cumulative Index, III, Kassel 1977-81, p. 169; F.J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, pp. 330 ss.; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, IV, p. 71; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 567; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, p. 405; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, IV, col. 912; The New Grove Dict. of music and musicians, VI, p. 824; The New Grove Dict. of opera, II, pp. 300 s.