DESIDERII, Giovanni Domenico
Originario di Caprarola (Viterbo), nacque nel 1624 (Boyer, 1931, p. 236); a Roma, appare negli Stati d'anime di S. Maria del Popolo e di S. Lorenzo in Lucina, a partire dal 1633 come servitore nella casa di Claude Gellée detto il Lorenese (Knab, 1960; il Baldinucci ne tratta nella biografia del Lorenese). È artista di cui si conoscono solamente un dipinto certo ed un gruppo di disegni probabili. Non è da confondersi con Monsù Desiderio.
Claude assunse come garzone e ospitò nella sua casa di Roma il giovane D., di umili condizioni e storpio; lo trattò come un figlio, gli insegnò a dipingere e gli fece imparare a suonare il clavicembalo. Dopo venticinque anni trascorsi in casa del Lorenese, cioè nel 1657, il D. esigeva un salario per tutti quegli anni, essendosi sparsa la voce a Roma che Claude gli facesse dipingere i suoi propri quadri. Il salario gli venne pagato. In seguito lasciò l'abitazione di Claude e morì "poco dopo" (Baldinucci) o il 29 ag. 1667 (Thieme-Becker, ma fonte sconosciuta). Dai documenti pubblicati da Knab (1960) risulta che dal 1638 fu chiamato pittore, nel 1644 era dato come romano, nel 1649 come garzone di ventinove anni; l'ultima volta è citato nel 1656 (le indicazioni per l'anno successivo mancano); non fu membro dell'Accademia di S. Luca. Il Félibien (1725) 10 menziona in occasione di una sua visita in casa di Claude nel 1649 come discepolo del Lorenese "che si è fatto ben conoscere per averlo bene imitato".
Uno scritto del mercante Abraham Bruegel da Roma, datato 1666, ci informa che i dipinti del D. erano al tempo particolarmente stimati e fa menzione di due paesaggi allora in vendita che misuravano 50 × 25 cm (cfr. Bollettino d'arte, XI [1916], p. 167). L'inventario, datato 1669, della raccolta del cardinale Angelo Giori, il quale aveva ordinato a Claude sette dipinti, enumera anche tre quadri del D.: uno misurava circa 95 cm di larghezza, gli altri 120 × 150 cm. Il nome del D. non sembra apparire in altri inventari; si può concludere che fu, negli anni compresi tra il 1640 e il 1660, un abile imitatore dell'arte del Lorenese.
Il Dobroklonsky (1930 e 1961) pubblicò due disegni di paesaggio del Museo dell'Ermitage che portano un'iscrizione con il suo nome. Tali fogli vagamente ricordano i disegni di natura di Claude degli anni tra il 1630 e il 1650, ma appaiono più superficiali nella qualità, sebbene di mano competente. Altri otto disegni dell'Ermitage, senza iscrizione, furono convincentemente attribuiti al D. da Dobroklonsky per similitudini stilistiche. Tuttavia rimangono dubbi sul gruppo intero (cfr. Roethlisberger, 1968), in quanto le due iscrizioni non sono firme autografe, ma un indirizzo al D., senza contare che il complesso dei fogli ricorda da vicino sia i disegni di G. Dughet sia quelli di Claude. Nel 1961 il Roethlisberger faceva il punto della situazione e aggiungeva un disegno d'albero di piccole proporzioni del Victoria and Albert Museum a Londra che porta l'iscrizione "Desiderio".
Il Roethlisberger (1983) ha attribuito al D. due dipinti di una raccolta inglese (cm 82 × 117), che derivano dallo stile di Claude degli anni 1648-55. Unica opera sino ad oggi sicura è un paesaggio con Ponte Molle sul lato destro (cm 41 × 71), in coll. priv. (Roethlisberger, 1984), siglato "GD f 1651". Si esclude che tale monogramma possa riferirsi a opera di Dughet sia per ragioni stilistiche sia per la forma del monogramma. Il dipinto, di buona qualità, mostra una forte rassomiglianza con i dipinti di Claude fra il 1645 e il '50, ma la struttura formale è più disorganica. Si nota pure una somiglianza con alcuni quadri di Angeluccio, l'unico altro allievo di Claude.
Fonti e Bibl.: F. Baldinucci, Notizie dei professori del disegno [1681-1728], V, Firenze 1847, p. 88; A. Félibien, Entretiens sur la vie et sur les ouvrages des plus excellens peintres, IV, Paris 1725, p. 167; M. Dobroklonsky, Drawings by Claude's pupil, in The Burlington Magaz., LVII (1930), p. 109; F. Boyer, Documents d'archives..., in Bull. de la Société de l'histoire de l'art français, 1931, p. 236; E. Knab, Die Anfänge des Claude Lorrain, in Jahrbuch der kunsthistor. Sammlungen in Wien, LVI (1960), pp. 162 s.; M. Dobroklonsky, State Hermitage. Drawings of the Italian School, 17th-18th, Leningrad 1961, no. 794; M. Roethlisberger, Claude Lorrain. The paintings, New Haven 1961, pp. 60 s.; Id., Claude Lorrain. The drawings, Berkeley 1968, nn. 1227 s.; J. Bousquet, Recherches sur le séjour des peintres français à Rome au XVIIIe siècle, Montpellier 1980, p. 192; M. Roethlisberger, Im Licht von Claude Lorrain, München 1983, pp. 155 ss.; Id., New works by Tassi, Claude and D., in Apollo, CXX (1984), agosto, pp. 96 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IX, p. 131.