GIOVANNI di Parigi, o Giovanni il Dormiente (in fr., Jean Quidort, in lat. Iohannes Parisiensis, Dormiens, Surdus: da non confondere con l'altro Giovanni di Parigi detto Pungens-Asinum, Pointlasne, vissuto qualche decina d'anni prima)
Domenicano, il cui nome risulta per la prima volta da un appello del convento di S. Giacomo di Parigi del 26 giugno 1303. Magister theologiae nel 1304, morì a Bordeaux il 22 settembre 1306. È uno dei rappresentanti più caratteristici della scuola tomistica fiorita a Parigi tra la fine del sec. XIII e il principio del XIV.
La più importante delle opere è un commentario alle Sentenze del Lombardo; tra le altre sono da ricordare il Correctorium corruptorii fratris Thomae (in difesa di S. Tommaso, contro il Correctorium fratris Thomae con cui Guglielmo de la Mare aveva investito le dottrine dell'Aquinate e il cui titolo era stato, già da altri polemisti domenicani, ironizzato in quello di Corruptorium), la Determinatio de modo existendi corporis Christi in sacramento altaris (che fu condannata da una commissione papale e provocò la sospensione dell'autore dall'insegnamento: vedi l'ediz. di P. Allix, Londra 1686) e il De potestate regia et papali (stampato per la prima volta a Parigi nel 1506 e poi dallo Schardius, Syntagma tractatuum de imperiali iurisdictione, Strasburgo 1609 e da M. Goldast, Monarchia, II, Francoforte 1614, pp. 108-47) in cui G. difende il principio, aristotelicamente dedotto, del valore autonomo del potere statale.
Bibl.: H. Finke, Aus den Tagen Bonifaz' VIII, Münster 1902, pp. 170-77; R. Scholz, Die Publizistik zur Zeit Philipps des Schönen u. Bonifaz' VIII, Stoccarda 1903, pp. 275-333; M. Greabmann, Le "Correctorium corruptorii" du dominic. J. Q. de Paris, in Reve. néosc., XIX (1912), pp. 404-18; id., Studien zu J. Q. v. Paris, in Sitzungsberichte d. bayer. Akad. d. Wiss., 1922.