GIOVANNI di Paolo
Pittore. Nacque a Siena forse nel 1403, morì nel 1482 circa; ma le prime notizie sicure sono dal 1423. Saltuariamente si hanno indicazioni di date, in opere firmate e in allogazioni di lavoro. È probabile sia stato scolaro di Paolo di Giovanni Fei. Nelle prime opere (Madonna e Angeli, 1426, Propositura di Castelnuovo; Madonna, 1427, coll. Hirsch, Francoforte) è l'influsso palese di Gentile da Fabriano, che lavorò a Siena tra il 1424 e il 1425. Poi G. di Paolo si svolge come un seguace del Sassetta, più anziano di circa dieci anni; ma non mancano segni della sua azione sul Sassetta stesso. Il Berenson lo chiama il "Greco" del Quattrocento, e ritiene debba essere stato in contatto con la pittura bizantina contemporanea. Questo si può soprattutto pensare delle opere del periodo di decadenza, all'incirca dopo il 1460; che sono sempre di fattura squisita, ma allungate e angolose nelle figure (v. Crocifissione, Museo di Berlino), romantiche e sconvolte nelle espressioni. G. di Paolo lavorò molto anche come miniatore. Egli ha un senso poetico delle leggende religiose; e un vivissimo gusto del paesaggio, dalle montagne irte di rupi ricciute e dalle geometriche scacchiere di campi. Fra i suoi lavori principali, oltre a quelli già citati: La fuga in Egitto, della galleria di Siena; il polittico del 1445, agli Uffizî; la Madonna dell'umiltà, il frammento di predella col Giudizio universale, il Paradiso e l'Inferno (1445), nella galleria di Siena; e costì pure la Presentazione al Tempio, che ci mostra all'estremo l'affettazione gotica; sei pannelli con Storie del Battista, collez. Ryerson, Chicago, ecc.
Bibl.: Weigelt, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIV, Lipsia 1921 (con la bibl. prec.); R. van Marle, The Develop. of the Ital. Schools of Painting, IX, L'Aia 1927, pp. 390-451; L. Dussler, Some unpublished Works by G. di P., in The Burl. Mag., L (1927), pp. 35-36; E. Cecchi, Trecentisti senesi, Roma 1928; H. Gundersheimer, Ein Cassone aus d. Kreise des G. d. P., in Pantheon, I (1928), pp. 132-134; C. H. Weigelt, Der Zug zum Kreuz des G. di P., in Mitt. d. kunsth. Inst. in Florenz, III (1930), pagine 445-48; A. Venturi, Una preziosa anconetta di G. di P., in L'Arte, XXXIV (1931), pp. 43-48; C. Brandi, in Dedalo, XI (1930-31), pp. 722-34; M. Perkins, in La Diana, VI (1931), pagine 193-97; B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Oxford 1932, p. 244 segg.; M. Gengaro, G. di P., in La Diana, VII (1932), pp. 8-33.