GIOVANNI di Montreuil
Umanista francese, nato verso il 1354. Fu prevosto di S. Pietro a Lilla, e segretario delle Finanze del re di Francia Carlo VI, il quale lo inviò spesse volte come legato in Inghilterra, in Scozia, in Italia, in Germania, e ad Avignone. Nella disputa intorno al Roman de la Rose parteggiò per Jean de Meung contro Christine de Pisan e Gerson. Dopo l'assassinio di Luigi d' Orléans, partecipò alle lotte delle fazioni che travagliarono la Francia, e finì ucciso a Parigi dai Borgognoni nel giugno 1418.
Fu uno dei primi umanisti francesi e stretto d'amicizia con i principali rappresentanti della cultura del suo tempo, tra i quali alcuni italiani, come Coluccio Salutati, Leonardo Bruni, Niccolò Niccoli. Studioso appassionato della letteratura classica, e specialmente di Cicerone, fu egli stesso scrittore garbato ed elegante. Tra le sue opere merita menzione soprattutto un trattato contro le pretese dei re inglesi sulla corona di Francia; ne esistono varie redazioni, in latino e in volgare.
Bibl.: A. Thomas, De Joannis de Monsterolio vita et operibus, Parigi 1883; id., Le nom et la famille de Jehan de Monstereul, in Romania, XXXVII (1908), p. 59 segg.