Giovanni di Mirecourt (lat. Iohannes de Mirecuria)
(lat. Iohannes de Mirecuria) Filosofo e teologo (sec. 14°). Monaco cistercense, fu detto, dal colore dell’abito, monachus albus; nel 1344-45 (o forse 1345-46) commentava le Sentenze di Lombardo nell’univ. di Parigi (ne restano due redazioni di cui più ampia e sicuramente autentica la prima). Seguace di Guglielmo di Occam e di Bradwardine, G. spinse all’estremo determinati motivi nominalistici e volontaristici dell’occa- mismo, accentuando, come Nicola di Autrecourt, posizioni critico-scettiche: così, in gnoseologia distinse una conoscenza di prim’ordine, certa per la sua analiticità deduttiva, e comprendente, agostinianamente, anche la certezza di sé, da una conoscenza di second’ordine, riferentesi alle cose esterne e non certa; sul piano etico sostenne che ogni azione umana, derivando dall’onnipotente volontà divina, è giustificata sia nel bene sia nel male. Per questa tendenza scettica e critica, 40 tesi del suo commento furono condannate (1347) dai teologi di Parigi, ai quali G. rispose con due ‘apologie’.