Vitali, Giovanni di Meo
Giureconsulto bolognese, fiorito tra il secondo e il quarto decennio del Trecento, e noto per due sonetti di corrispondenza con un poeta che fu a lungo identificato con Cino da Pistoia. Tale attribuzione, dovuta sicuramente al fatto che nei due codici miscellanei che contengono i sonetti (il Casanatense 433 e il Bolognese Univ. 1289) i testi sono inseriti subito dopo altri d'indubbia paternità ciniana, è stata divulgata dalla prima edizione a stampa di Faustino Tasso (Rime toscane di Cino da Pistoia, Venezia 1589) che integrò tra l'altro i vv. 7-8 del primo sonetto In verità questo libel di Dante, mancanti nei suddetti codici.
Le riserve attributive già affacciate da E. Lamma (che toccò del V. a proposito della questione quiriniana) alla fine del secolo scorso, sono state riprese con maggior decisione da L. Di Benedetto nel 1923.
La corrispondenza va inserita nel clima delle inevitabili ritorsioni, avventate da lettori di corta veduta, all'esplicito giudizio della Commedia su personaggi da poco scomparsi o addirittura viventi. Secondo Cino il poema dantesco " tira le cose altrui ne le sue reti " e pertanto " riverscia il dritto, e 'l torto mette avanti " facendo da " temerario testimonio " di un superbo arbitrio. Di qui la risposta del V.: " Sua Comedia contien parole sante / non dette da filosofi e poeti ": fruendo di una superiore ispirazione di giustizia, essa distribuisce premi e castighi " più che le vostre leggi con decreti ".
Per il Di Benedetto, non basta quest'ultimo verso a riconoscere in Cino il destinatario, e tutto il contesto dei rapporti tra D. e il pistoiese rende assai più verisimile che l'appassionata apologia del V. fosse rivolta altrove. Del resto il secondo sonetto Manoel, che mettete in quell'avello, nell'edizione Tasso non è neppure rivolto a Cino, ma a un " messer Bozzone ".
Bibl. - F. Zambrini, Le opere volgari a stampa dei sec. XIII e XIV, Bologna 1884, 1075; Indice delle carte Bilancioni, a c. di C. e L. Frati, ibid. 1893; C.U. Chevalier, Répertoire des sources historiques du Moyen Age, Parigi 1903-07; E. Lamma, D. e Giovanni Quirini, in " Ateneo Veneto " XII 2 (1888) 22-39; ID., Il codice di rime antiche di G.G. Amadei, in " Giorn. stor. " XX (1892) 151-185; L. Di Benedetto, Studi sulle rime di Cino da Pistoia, Chieti 1923, 21-22.