GIOVANNI di Ibelin
Giureconsulto, conte di Giaffa e di Ascalona, nato intorno al 1200 e morto nel 1266. Ebbe una parte importante nella prima crociata di S. Luigi. Scrisse un trattato Le livre des assises et des bons usages du royaume de Jérusalem, che è fonte preziosissima d'informazioni non solo per la conoscenza della procedura, ma in generale del diritto pubblico del regno di Palestina. Il trattato s'ispira al Livre de forme de plai di Filippo di Navarra che era il frutto della lunga esperienza di questi presso le corti di Acri, Beirut e Nicosia. Nel 1369 i baroni del regno di Cipro riconobbero piena validità al libro di G. e alle parti con cui era stato integrato, e stabilirono che il codice così approvato, custodito nella cattedrale di Nicosia, si potesse consultare soltanto alla presenza del re, del patriarca, del visconte di Gerusalemme, di due vassalli regi e di due giurati borghesi. Caduta Cipro sotto la dominazione veneta, Venezia mantenne in vigore quel codice, anzi ne ordinò una traduzione. Un riassunto dell'opera di G. va sotto il nome di La clef des assises de la Haute Cour.
Bibl.: E. Besta, St. del dir. ital., Milano 1923, I, i, pp. 450-51.