GIOVANNI di Francesco da Pisa
Non si conosce la data di nascita di questo scultore, ricordato per la prima volta nel 1447 a Padova.
Citato tra il febbraio e il giugno di quell'anno come aiutante di Donatello per l'altare del Santo (Sartori), G. è anche tra i destinatari di un pagamento dell'8 luglio 1448 (Lazzarini - Moschetti, p. 87), che plausibilmente riguarda l'ancona in terracotta realizzata per la cappella Ovetari nella chiesa degli eremitani, anche se nel contratto precedente, 16 maggio 1448, l'opera veniva affidata a Nicolò Pizolo e Andrea Mantegna.
Il 27 sett. 1449, in seguito a un arbitrato, venne deciso che il completamento dei lavori spettava al solo Pizolo. Il nome di G., in relazione a quest'ancona, è tramandato anche negli appunti di Marcantonio Michiel, poi raccolti nell'Ottocento con il titolo di Notizia d'opere di disegno, dove si dice: "le figure de terra cotta tutte tonde sopra l'altar de ditta Cappella furono de man de Zuan da Pisa compagno de Donatello, e suo arlevo, che el ditto menò seco a Padova".
Spettano probabilmente a Pizolo la cimasa con il Padreterno benedicente e il pannello centrale con la Sacra Conversazione. Quest'ultima scena, di formato rettangolare, è inserita in una cornice chiusa lateralmente da due lesene decorate e poggiava su di una predella, andata perduta sotto i bombardamenti del 1944, divisa in tre scomparti, con al centro l'Adorazione dei magi e ai lati un vaso in forma di cratere sorretto da sfingi. Sopra la scena principale corre inoltre un fregio con angeli che danzano e suonano. Considerando la riproduzione fotografica (Gentilini, 1999, fig. 150), proprio la predella e il fregio si differenziano dal resto dell'ancona sia per il gusto archeologico, sia per le qualità plastiche, e sono stati attribuiti di conseguenza alla mano di G. (ibid.).
In passato sono state proposte alcune attribuzioni a G., tra cui un Vir dolorum e un Angelo musico dell'altare del Santo; una Madonna in terracotta nella chiesa di S. Maria Mater Domini a Venezia, proveniente da palazzo Giovanelli; una Madonna col Bambino nella sagrestia della chiesa di S. Giustina a Padova; un disegno di un altare nel Victoria and Albert Museum di Londra. È stata inoltre supposta una sua collaborazione con Donatello alla statua di S. Giovanni nella chiesa veneziana dei Frari.
Non si conosce la data di morte di G., che sarebbe comunque da collocare prima del 1461-62, se egli è da identificare con il Giovanni, già morto a Venezia, ricordato da Antonio Averlino detto il Filarete nel VI libro del Trattato di architettura.
Fonti e Bibl.: A. Averlino detto il Filarete, Trattato di architettura (1458-64 circa), a cura di A.M. Finolli - L. Grassi, I, Milano 1972, p. 172; M. Michiel, Notizia d'opere di disegno (sec. XVI), a cura di T. Frimmel, Vienna 1888, p. 26; G. Vasari, Le vite… (1568), a cura di G. Milanesi, II, Firenze 1878, p. 424 n. 1; J. Burckhardt, Il Cicerone (1855), a cura di P. Mingazzini - F. Pfister, Firenze 1952, p. 687; W. Bode, Die italienische Plastik, Berlino 1905, p. 134; A. Venturi, Storia dell'arte italiana, VI, Milano 1908, pp. 314, 324, 328, 448-452, 464, 491; V. Lazzarini - A. Moschetti, Documenti relativi alla pittura padovana del secolo XV, Venezia 1909, pp. 87-89, 191-194, 197-200; H.W. Janson, The sculpture of Donatello, Princeton 1957, pp. 148, 163 s., 182 s., 185, 245; G. Paccagnini, Il Mantegna e la plastica dell'Italia settentrionale, in Bollettino d'arte, XLVI (1961), pp. 78 s.; L. Puppi, in S. Bettini - L. Puppi, La chiesa degli eremitani a Padova, Vicenza 1970, p. 81 n. 10; G. Mariani Canova, Alle origini del Rinascimento padovano: Niccolò Pizolo, in Da Giotto a Mantegna (catal.), a cura di L. Grossato, Milano 1974, pp. 75-80; A. Sartori, Documenti per la storia dell'arte a Padova, a cura di C. Fillarini, Vicenza 1976, pp. 87-90; A. De Nicolò Salmazo, in La pittura in Italia. Il Quattrocento, II, Milano 1987, p. 743; G. Gentilini, Sulle prime tavole d'altare in terracotta, dipinta e invetriata, in Arte cristiana, LXXX (1992), pp. 444, 450; F. Caglioti, Una conferma per Andrea dell'Aquila scultore: la "Madonna" di casa Cafferelli, in Prospettiva, 1993, n. 69, pp. 11, 24 n. 70; A. De Nicolò Salmazo, Il soggiorno padovano di Andrea Mantegna, Padova 1993, p. 20; S. Bule, The Dictionary of art, XII, London 1996, p. 705; G. Gentilini, Intorno alla pala Ovetari: appunti sull'eredità donatelliana a Padova, fra Pizolo e Mantegna, in Francesco Squarcione "pictorum gymnasiarcha singularis". Atti delle Giornate di studio,Padova… 1998, a cura di A. De Nicolò Salmazo, Padova 1999, pp. 195-206; R. Rearick, Nicolò Pizolo: drawings and sculptures, ibid., p. 186; G. Ericani, Il secondo Quattrocento tra Padova e Lombardia, in Scultura a Vicenza, a cura di C. Rigoni, Milano 1999, p. 46; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XIV, p. 142.