GIOVANNI di Balduccio
Scultore pisano. Nel 1317-18 lavorava alla cattedrale di Pisa; poi leggiamo il suo nome a Sarzana, in S. Francesco, sulla tomba di Guarnieri, figlio di Castruccio Castracane (circa 1327-28). Una Madonna, rubata, e oggi a Filadelfia (coll. Johnson), mostra modi pittorici ereditati da Giovanni Pisano mitigati da ricerche di grazia cui non è estraneo l'influsso di Tino di Camaino. Dopo operò a Firenze in S. Croce (Annunciazione e, in gran parte, le tombe Baroncelli e Bardi, circa 1328). Il suo sviluppo, che fu nel mutare in raffinatezze esteriori la libertà pittorica di Giovanni Pisano, culmina a Milano, dove egli in seguito si recò, nell'arca di S. Pietro Martire (1339) in S. Eustorgio, eseguita con larga collaborazione di aiuti, ma sua nelle parti migliori (gli Angeli, e le Cariatidi in figura di Virtù).
Nel 1477, compì, sempre a Milano, il portale di S. Maria di Brera, oggi frammentario nel Museo archeologico. Altre opere riferibili genericamente alla sua cerchia attestano il forte influsso sulle maestranze locali dei Campionesi. Da Milano, nel 1349, fu richiamato a Pisa, come capomastro dell'opera del Duomo, né in seguito si hannn di lui altre notizie. Ma forse a un periodo tardo va riferita l'Annunciazione, firmata, nella Misericordia di S. Casciano (Firenze) che ha la finezza d'un'opera di oreficeria.
Non sono certe le recenti attribuzioni a G. di alcuni Angioletti della tomba dì Arrigo VII (Pisa, Camposanto, depositi), e di una Annunziata, al Louvre.
Bibl.: A. Venturi, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908 (s. v. Balducci, Giovanni); G. Vitzthum-W. F. Volbach, Die Malerei u. Plastik d. Mittelalters in Italien (Handb. d. Kunstw.), Wildpark-Potsdam 1924, pagine 149-50; W. R. Valentiner, in Art Bull., IX (1926-27), pp. 214-20.