DEPAUL, Giovanni
Nacque a Trieste il 9 luglio 1825 da Giovanni e Rosa Stacolo. Compì "con profitto" i suoi studi artistici presso l'accademia imperiale di belle arti di Venezia dal 1850 al 1854, sotto la guida di Luigi Ferrari direttore della scuola di scultura, dimostrandosi "diligentissimo". Ritornato nella città natale, lavorò dapprima presso il laboratorio dello scalpellino Pietro Palese e poi aprì uno studio in via Molin Grande. Operò fino alle soglie del 1880 quando "ancora nella migliore età, ma sofferente e acciaccoso" (Righetti), si dedicò all'insegnamento presso la locale scuola di disegno domenicale a carattere benefico, e assunse l'incarico di consultore artistico del Civico Museo Revoltella (1874).
Morì a Trieste il 5 dic. 1919, colpito da "marasma senile", assistito dalla moglie Emilia Huber e dalle sue cinque figlie.
Nell'ambito della produzione scultorea triestina della metà del XIX secolo, priva di esponenti di rilievo, il D. "possiede quanto basta a collocarlo fra i più bravi artisti non dirò di primo rango, ma certamente del secondo" (Righetti). Grazie all'insegnamento del Ferrari, egli ricevette la sua prima educazione artistica di stampo tipicamente accademico, che gli consentì di esprimersi in modo "intelligente nel magistero delle forme classiche e dell'ideale perfezione, delicato nelle totniture e nella finitezza di tutte le parti, sobrio e naturale nelle pose e negli indumenti" (ibid.).
La sua attività, che dimostra una certa sicurezza nell'uso degli strumenti tecnici, si orienta, dopo alcune opere giovanili a bassorilievo, verso quelle di notevole formato, tra le quali si segnalano i monumenti a destinazione cimiteriale, alcuni eseguiti in collaborazione con l'architetto C. Maciacchini e l'ingegnere G. Righetti. Prevale nel D. una maniera di comporre inizialmente memore dei modelli neoclassici, in particolare canoviani, in seguito ricca di modi largamente realistici e naturalistici. L'impostazione compositiva, tuttavia, risulta essere piuttosto rigida e accademica, specie nella produzione funeraria. Il D. si presenta, invece, meno formale e più attento alla realtà fisionomica nelle statue a tutta figura, quasi alieno dalla consueta scolasticità dei ritratti d'occasione, di tono celebrativo, e vicino "al vero carattere determinato e razionale" (ibid.).
Ricordiamo le opere, tutte a Trieste, eseguite tra il 1855 e il 1880: bassorilievi raffiguranti I mestieri posti in facciata e ai lati dell'hótel de la Ville; statua in marmo IlRedentore, tomba Straulino (camposanto di S. Anna); busto del defunto, tomba Samozzi; statua con L'anima volante, tomba Fentler; busto del defunto, tomba Genel; Angelo, statua, tomba Vardacca. Angelo, statua, tomba Adami; busto del defunto, tomba Calister; monumento funebre, tomba Brocchi; statue raffiguranti Marco Polo e Cristoforo Colombo nel cantiere navale Tonello; due leoni, statue, nell'arsenale del Lloyd; statua di S. Ermacora, chiesa Ss. Ermacora e Fortunato di Roiano; statua di Domenico Rossetti, posta all'esterno di casa Rusconi; gruppo marmoreo raffigurante Commercio, Industria, Navigazione, Civico museo Revoltella (1868); statue del Barone Pasquale Revoltella (1873), di Giuseppe Prey (1875) e di Demetrio Economo (1879), atrio dell'istituto dei poveri.
Fonti e Bibl.: Roma, Bibl. d. Ist. della Encicl. Ital.: A. De Alisi, Le arti figurative nella Venezia Giulia e nel Friuli, ms. (sec. XX), ad vocem; Almanacco e guida scematica di Trieste perl'anno 1864, Trieste 1864, p. 173; Almanacco e guida scematica diTrieste per l'anno 1867, Trieste 1867, p. 148; G. Righetti, Cenni stor., biografici e critici degli artisti ed ingegneri di Trieste, Trieste 1865, p. 151; V. de Drago, Una passeggiata alle tombe, Trieste 1870, pp. 28, 40, 43, 77, 88, 213; M. Miliegi, La città dei morti, Trieste 1886, pp. 42, 55; A. Riccoboni, A. Bosa e la scultura aTrieste nella prima metà dell'800, in Calendario d'oro dellaVenezia Giulia, Trieste 1922, p. 239; F. Firmiani-S. Molesi, La Galleria d'arte moderna del Civico Museo Revoltella (catal.), Trieste 1970, p. 57; L. Tull Zucca, Architettura neoclassica aTrieste, Trieste 1974, p. 100; A. Tamaro, Storia di Trieste, Trieste 1976, p. 507.