DEL TURCO, Giovanni
Nacque da Antonio a Firenze il 21 giugno 1577. Solo studi recenti (Butchart, in The New Grove) hanno permesso di stabilire con relativa attendibilità le date di nascita e di morte di questo compositore e dignitario di corte, il quale si accostò alla musica con la disposizione del dilettante, al pari di altri personaggi del tempo, da Alessandro Striggio a Carlo Gesualdo principe di Venosa, da Alfonso Fontanelli a Guglielmo Gonzaga. Di nobile famiglia, fu, come il padre, cavaliere dell'Ordine di S. Stefano. Il D. si formò musicalmente sotto la guida di Marco da Gagliano. Giovanissimo aderì alla Camerata fiorentina che ebbe come mecenate Iacopo Corsi, e della quale fecero parte anche Giulio Caccini, lacopo Peri, Ottavio Rinuccini, Luca Bati e altri, insieme con una fitta schiera di poeti e scrittori.
Nel 1602 il D. publicò a Firenze presso gli eredi di G. Marescotti il suo Primo libro de madrigali a cinque voci, in cui è incluso anche un madrigale del fratello Lorenzo. Marco da Gagliano, nel dedicargli il proprio Secondo libro de madrigali a cinque voci (Venezia 1604), lo definì suo allievo ("volle apparare da me gli insegnamenti del contrapunto"), lodandone le doti e l'ingegno. In questa raccolta, come in altre curate dal Gagliano, si trovano singoli pezzi del D.: qui compare un lamento funebre per la morte di lacopo Corsi (Corso hai di questa vita ...).
Dopo la morte del Corsi si era sciolta la Camerata fiorentina e gran parte dei musici confluì nell'Accademia degli Elevati, che Marco da Gagliano fondò nel 1607. Tra loro era il D. il quale all'interno dell'Accademia svolse funzioni di segretario. Sempre nel 1607 venne citato da Giulio Cesare Monteverdi, fratello di Claudio. nel suo scritto Scherzi musicali, come significativo esponente della "seconda pratica" e importante rappresentante della Camerata fiorentina.
Con la pubblicazione presso Z. Pignoni dei Secondo libro di madrigali a cinque voci (Firenze 1614) che comprende, tra gli altri, sei composizioni tratte dalla propria prima raccolta e il lamento funebre per la morte di Iacopo Corsi, il D. raggiunse una qualche posizione di preminenza che gli valse la nomina a "Soprintendente, delle Musiche del Serenissimo Gran Duca di Toscana". In tale incarico scrisse con Iacopo Peri, Paolo Grati e Giovanni Battista Signorini (su libretti di Andrea Salvadori) le musiche per la "mascherata" nell'intrattenimento equestre La guerra d'Amore, sorta di carosello con combattimenti alla barriera, da rappresentarsi in occasione del carnevale del 1616 (11 e 12 febbraio), e di cui ci restano solo pochi frammenti. Sappiamo che nel 1617 egli ricopriva ancora quell'incaricó e che solo a partire dal 1625 questo passò nelle mani di Ferdinando Saracinelli, suo successore.
Scarse sono le notizie giunteci circa gli ultimi anni della sua vita. Morì a Firenze il 20 dic. 1647.
Della sua limitata produzione restano circa una quarantina di composizioni, per le più appartenenti al genere del madrigale a cinque voci. Oltre ai già citati Libri de madrigali a cinque voci e alla musica per la festa a cavallo Guerra d'Amore, si segnalano i madrigali a cinque voci: Scherzo con l'aure e Cosìd'Arno sul lido in Marco da Gagliano, Il Primo libro de madrigali a cinque voci (Venezia 1602), poi anche in De' fiori del giardino di diversi eccellentissimi autori, seconda parte (Nümberg 1604); Altro non è il mio amore, in Id., IlTerzo libro ... (Venezia 1605); Fugge dal tuo bel viso, in Id., IlQuarto libro ... (ibid. 1606); Non so qual doglia, in V. Domenico, IlPrimo libro de madrigali a cinque voci (Firenze 1615); Questa vostra pietate, in F. Vitali, IlPrimo libro de madrigali a cinque voci (Venezia 1616); Duro mio cor che pensi, in Id., Musiche a due e sei voci. Libro primo (Firenze 1617); Occhi belli e fia ver e Care trecce in C. Vincenzo, Madrigali et arie per sonare et cantare nel chitarrone, leuto o clavicembalo a una e due voci (Venezia 1617).
I testi, in forma tipicamente epigrammatica, sono talvolta del Guarini o del Tasso. Lo stile musicale del D. ricorda in parte quello di Marco da Gagliano, sebbene talune occasionali "difficoltà" nell'espressione melodica e nell'andamento armonico delle parti lo differenzino dal maestro. Nonostante gli azzardi tecnici e le arditezze cromatiche, la scrittura musicale del D. resta ancorata allo stile della scuola fiorentina, sempre contenuto entro canoni tradizionali. La sua musica, come ricorda il Degrada, è piacevole, spiritosa, gioco aristocratico di un dilettante.Autore di madrigali a tre e cinque voci fu anche Lorenzo, probabilmente fratello minore dei D., del quale non si hanno altre notizie.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Firenze, ms. VII [1608-20]: F. Settimani, Diario fiorentino, ad annum 1615, c. 284; Lettera al Sig. Alberico Cybo signore di Massa..., Pisa 1615; Lettere inedite di G. Chiabrera, a cura di A. Neri, Genova 1889, p. 20; G. Negri, Istoria degli scrittori fiorentini, Ferrara 1722, pp. 245 s., 288; S. Davari, Notizie biogr. del distinto maestro di musica C. Monteverdi, Mantova 1885, pp. s.; E. Vogel, Marco da Gagliano: Zur Geschichte des florentiner Musiklebens v. 1570-1650, in Vierteliahrsschrift für Musikwissenschaft, V (1889), pp. 396-442, 509-568; A. Solerti, Musica, ballo e drammatica alla corte medicea dal 1600 al 1637, Firenze 1905, p. 102; A. Einstein, The Italian madrigal, II, Princeton 1949, pp. 704, 729, 735, 738 s.; F. Ghisi, Ballet entertainments in Pitti Palace. Florence 1608-1625, in Musical Quarterly, XXXV (1949), pp. 421, 436; C. Sartori, Bibliografia ragionata della musica strumentale ital., I, Firenze 1952, p. 238; F. Degrada, Turco, G. del, in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, XIII, Kassel 1966, coll., 982 ss.; B. Huys, Catal. des imprimés musicaux du XVIII siècle, Bruxelles 1974, p. 323; E. Strainchamps, New light on the Accademia degli Elevati of Florence, in Musical Quarterly, LXII (1976), pp. 509, 512, 518 s., 523 s., 529 ss., 534; D. S. Butchart, D. G., in New Grove Dict. of music and musicians, V, London 1981, pp. 353 s.; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des. musiciens. VIII, p. 270 (sub voce Turco, del); R. Eitner, Quellen-Lexicon der Musiker, IX, pp. 473 s. (sub voce Turco, del); Diz. enc. univers. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 452; Bibl. della musica ital. vocale profana (Il nuovo Vogel), ad nomen;II, p. 994.