Nobile romano (sec. 14º). Prefetto di Roma, fece assurgere la sua famiglia alla massima potenza, divenendo di fatto signore del Patrimonio della Chiesa in Tuscia. Avendo rifiutato obbedienza a Cola di Rienzo, fu costretto con le armi alla consegna di Vetralla e altre terre e alla rinuncia alla dignità prefettizia, che riottenne solo dopo un atto di soggezione (1347). Rimase però sempre ostile a Cola e al movimento popolare romano. Approfittando della debolezza di Roma conseguente all'esilio avignonese, tentò la creazione di un vero e proprio stato personale con una notevole parte del dominio temporale della Chiesa, ma la sua azione fu interrotta dalla spedizione del cardinale Albornoz (1354).