GIOVANNI d'Aragona
Cardinale, nato nel 1463, morto nel 1485. Figlio di Ferrante re di Napoli, fu, "non maturo di senno, acerbo di anni" (L. Tosti), creato protonotario e abate di Montecassino, nel primo fervore di Sisto IV per un accordo col re contro i Turchi (1471). A Roma pronunziò allora un discorso per l'obbedienza al pontefice, che fu stampato come suo. Amministrò molte diocesi (Taranto 1477, Cosenza 1481, Salerno 1482, Strigonio [Esztergom] 1484); fu abbate della Cava, di S. Benedetto di Salerno, di S. Lorenzo di Aversa, della Pomposa, cardinale (10 dicembre 1477), legato due volte in Ungheria e in Germania (1479-80 e 1483-84). Il padre lo mandò a Roma per indurre Innocenzo VIII a non accogliere le richieste d'aiuto dei baroni: qui morì. Sono ricordate di lui istruzioni e lettere, manoscritte nell'archivio della Cava. Lasciò a Montecassino traccia onorevole del suo governo.
Bibl.: Sull'amministrazione di Montecassino, cfr.: E. Gattula, Historia abbatiae Cassinensis, Venezia 1733, II, pp. 568 segg., 584 segg.; id., Accessiones, Venezia 1734, p. 555 segg.; L. Tosti, Storia della badia di Montecassino, III, Napoli 1843, p. 181 segg.; Ciaconio-Oldoino, Vitae et res gestae pont. Rom. (ed. 1677), III, pp. 69-70; G. M. Mazzuchelli, Scritt. d'Italia, I, ii, p. 927; T. Persico, D. Caraffa, Napoli 1899; Arch. stor. napol., XLIII (1918), 62-63.