CRISPO, Giovanni
Terzo di questo nome, fu figlio di Francesco (II), duca dell'Arcipelago, e pronipote di Francesco (I). Nel 1480 successe al fratello Iacopo (III) nella signoria di Nasso e nel ducato dell'Arcipelago. Uno dei suoi primi atti fu quello di sottrarre alla nipote Fiorenza, figlia di Iacopo (III), il possesso dell'isola di Santorino: a lei dovette però dare una somma di denaro a titolo di risarcimento.
Del suo governo non abbiamo molte notizie. Si sa solo che egli non rispettò impegni cui il ducato era tenuto in base alla pace conclusa nel 1469 tra Venezia e l'Impero ottomano, pace alla quale il ducato stesso aveva partecipato. Il C. infatti non solo non pagò il tributo che doveva versare ai Turchi, ma consentì anche che trovassero rifugio nei suoi domini i pirati che infestavano le coste dell'Asia minore. La reazione turca si concretizzò in frequenti attacchi alle isole del ducato con gravi danni per la popolazione. Il 7 giugno 1490 l'arcivescovo di Nasso Nicola, a nome delle Comunità di Nasso e di Paro, offrì al provveditore veneziano Nicola Pisani la sottomissione dell'isola alla Repubblica. Ma il Senato veneziano rifiutò la dedizione senza il preventivo consenso del C. al quale offrì in compenso una pensione a vita. Il rifiuto del C. all'offerta veneziana fece crescere l'opposizione nassiota al suo governo. Nel 1494 la popolazione si ribellò contro il C., che venne ucciso il 1º luglio.
Il C. aveva sposato una figlia di Vettore Morosini, della quale si ignora il nome, e che ripudiò poco dopo il matrimonio. Dall'unione con una donna di cui ignoriamo il nome, ebbe una figlia, nata intorno al 1487, e un figlio di nome Francesco.
Francesco, terzo di questo nome, nacque nel 1483. Alla morte del C. era ancora in età minore e il Senato veneziano, il 14 ott. 1494, decise di riconoscergli la successione al ducato, ma di attribuire l'effettivo potere a un governatore inviato dalla Repubblica. Tra i governatori che ressero il ducato durante la minore età di Francesco si ricordano Pietro Contarini, Andrea Memo e Ambrogio Contarini. Nel 1496 Francesco sposò Caterina Loredan e il 24 ott. 1500 fu riconosciuto ufficialmente duca dell'Arcipelago da Venezia (in realtà il Sanuto lo indica come duca sin dal maggio 1499). Del suo governo sappiamo ben poco: è certo, comunque, che cessarono in questo periodo gli attacchi turchi alle isole. Dai Diarii del Sanuto apprendiamo che nel 1509 Francesco era affetto da una grave malattia mentale: il 15 ag. 1510, colto da una crisi di follia, uccise la moglie. Fu allora arrestato, trasportato a Santorino e quindi consegnato a Creta ai Veneziani. A Creta morì il 15 ag. 1511 colpito da febbri violente. Ebbe due figli, Caterina - che sposò Giovanni Luigi Pisani, signore di Cos - e Giovanni (IV) che gli successe nel ducato.
Fonti e Bibl.: P. Bembo, Della historia venez., Venezia 1790, I, p. 57 P. Casola, Viaggio a Gerusalemme, a cura di G. Porro, Milano 1855, p. 96, K. Hopf, Chroniques gréco-romanes inédites ou peu connues, Berlin 1873, p. 482 M. Sanuto, Diarii, II, Venezia 1879, p. 701 VIII, ibid. 1882, pp. 328, 337, 355, 366 IX, ibid. 1883, pp. 393, 394, 705 XII, ibid. 1886, pp. 22, 175, 503 (per Francesco) P. Viollet, Fragment des usages de Naxos, in Archives de l'Orient latin, I(1881), pp. 613 s. (per Francesco) C. Sathas, Documents inédits relatifs à l'histoire de la Grèce au Moyen Âge, VI, Paris 1885, p. 241 I libri commem. della Repubblica di Venezia, a cura di R. Predelli, V, Venezia 1901, pp. 299, 305 N. Jorga, Notes et extraits pour servir à l'histoire des croisades au XVe siècle, V, Bucarest 1915, p. 233 (per il C.) VI, ibid. 1916, pp. 56, 143 s. (per Francesco) K. Hopf, Veneto-Bizantinische Analekten, in Sitzungsberichte der Kgl. Akademie d. Wissenschaften, philolog. hist. CI., XXXII (1854), pp. 408-414 Id., Geschichte Griechenlands, in Allg. Encyklopadie der Wissenschaften und Künste, LXXXVI (1868), pp. 164 s. (per il C.), 165 s. (per Francesco) R. de Mas Latrie, Les ducs de l'Archipel ou des Cyclades, in Miscell. di storia veneta, s. 4, IV (1887), p. 13 W. Miller, Essays on the Latin Orient, Cambridge 1921, pp. 175 ss. (per Francesco) D. Jacoby, La féodalité en Grèce médiévale, Paris 1971, pp. 121 (per Francesco), 144, 265 (per il Crispo).