COPPO, Giovanni
Non si possono precisare i dati relativi alla nascita e alla morte di questo calligrafo e miniatore, frate dell'Ordine dei minori osservanti, attivo attorno alla metà dei sec. XV. Nell'Antifonario, già nel convento dei frati minori di S. Niccolò di Carpi, ora nella Biblioteca Estense di Modena, egli si firma: "Per fratrem Iohannem Coppo de prusia ordinis minorum" (cfr. Fava-Salmi).
Molta è stata la confusione attorno a questo "de prusia", indicante presumibilmente il toponimo di origine. Fiaminio da Parma, che per primo ha citato il C., descrivendo (1740) il convento e la chiesa dei minori osservanti dì S. Francesco a' Mirandola, affermava che nel coro erano conservati dei grandi libri in pergamena, per la maggior parte "scritti e segnati, e con finissime miniature in oro arricchiti dal P. F. Giovanni da Prussia l'anno 1465 com'è notato nei libri stessi". Il Campori, a sua volta, varia questa denominazione e nella sua opera così scrive: "Coppo fra Giovanni prussiano (sic)".
La voce "da Prussia" è rimasta, poi, negli altri repertori, fino all'interpretazione data da D. Fava e M. Salmi (1950), che citano il C. come "fra Giovanni di Coppo da Perugia".
Dalla letteratura sono attribuiti a frate Giovanni numerosi libri manoscritti, miniati e non, eseguiti fra il 1456 e il 1465, e conservati tutti in terra emiliana. Il gruppo più cospicuo è quello già nel convento di S. Francesco a Mirandola, oggi conservato nella locale Biblioteca comunale.
Degli undici libri provenienti da Mirandola cinque sono sicuramente del C., avendo sottoscritto egli data e nome: due sono datati 1464 ed uno di essi riporta per esteso il cognome "Hoc volumen scripsit frater Iohès coppo de prussia, anno Dni M.CCCC.L.X.IIII."; altri tre, invece, hanno come data il 1465 e firma, ma mai il cognome per esteso. Questi libri non presentano le "finissime miniature in oro" ricordate da Flaminio da Parma, ma solo iniziali ornate. È probabile che egli si riferisse piuttosto al primo libro del gruppo, segnato A, che reca il nome di fra' Stefano de' Marciani da Cremona, scrittore e probabile miniatore, con la data 1442, e che invece ha iniziali "messe ad oro stupendamente", come afferma il Campori.
Altri due libri erano un tempo proprietà dei convento dei frati minori di S. Niccolò di Carpi: uno si trova oggi nel Museo civico di Carpi e l'altro, già ricordato, nella Biblioteca Estense di Modena; sono datati ambedue 1456 e riportano il nome di fra' Giovanni. Questi libri hanno iniziali miniate e miniature: l'Antifonario di Modena alla c. 1r ha una grande P, in rosso scarlatto, decorata con fogliami sul fondo aureo, e il campo di essa a fondo turchino è ornato di fogliami e fiorami stilizzati posti simmetricamente; il libro di Carpi, invece, in corrispondenza delle principali festività, ha storie con uno o più personaggi, notevoli per la vivacità dei colori.
Sempre Flaminio da Parma cita altri libri in pergamena contenenti finissime miniature, esistenti, prima della secolarizzazione, nel convento dell'Annunziata di Parma e nel convento dello Spirito Santo di Reggio (questi ultimi datati 1458 e 1459), oggi non più reperibili.
Bibl.: Fiaminio da Parma, Mem. stor. dell'Osservante Provincia di Bologna, Parma 1740, II, p. 31; G. Campori, Gli artisti ital. e stranieri negli Stati Estensi, Modena 1855, pp. 165 s.; D. Fava-M. Salmi, I manoscritti miniati della Biblioteca Estense, Firenze 1950, n. 31; J. W. Bradley, A Dictionary of miniaturists, New York s. d., III, p. 103 (s. v. Prussia); U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, p. 380.