GIOVANNI Climaco (‛Ιωάννης ὁ τῆς κλίμακος "della scala" che fu tradotto con Climacus)
Scrittore ascetico bizantino, nato verso il 579: monaco sul monte Sinai sotto la direzione dell'abate Martirio, alla cui morte si ritirò in una spelonca, dedito alla preghiera e allo studio. Cedendo alle insistenze dei monaci, accettò l'elezione ad abate del convento di S. Caterina. Ritornato nella solitudine, morì circa il 649.
A richiesta di Giovanni, abate di Raithu, scrisse per uso dei monaci un trattato ascetico in 30 discorsi di disuguale estensione, intitolato Ṣcala (Κλίμαξ) - a ricordo della misteriosa scala di Giacobbe o dei 30 anni della vita nascosta di Gesù - e in cui descrive i gradi della spirituale ascesa verso la perfezione morale. La Scala, detta anche Tavole spirituali (Πλάκες κνευματικαί), è seguita dal Libro al pastore, in cui si espongono magistralmente i doveri del superiore del monastero, sotto probabile influenza della Regula pastoralis di San Gregorio Magno tradotta in greco verso il 600. G. attinge la materia da autori ascetici (fra cui anche Cassiano), ma fa anche larga parte alla sua esperienza personale, come mostra una certa personalità nello stile conciso, che talvolta riesce oscuro. L'opera ebbe subito grande favore: fu commentata da Giovanni di Raithu, da Elia Cretense, ecc.; fu tradotta in siriaco, latino e lingue romanze e in slavo.
Ediz.: Testo con traduzione di M. Raderus, Parigi 1633; e poi in Migne, Patrol. Graeca, LXXXVIII, coll. 579-1248; ediz. di S. Eremitis, Costantinopoli 1883. Traduz. latina di Ambrogio Traversari, 1480, ristampata più volte; traduzioni italiane: Venezia 1585, 1774; Bologna 1875 (in Collez. di opere inedite e rare, vol. 37); di A. Ferrara, Napoli 1866.
Bibl.: K. Krumbacher, Geschichte der byzant. Lit., 2ª ed., Monaco 1897, pp. 143-144; Pétridès-Salaville, S. J. Cl., in Échos d'Orient, XXII (1923), pp. 440-454; A. Sandreau, Doctrine spirituelle de S. J. C., in Vie spirituelle, IX (1924), pp. 353-370; O. Bradenhewer, Geschichte der altkirchlichen Literatur, V [Friburgo in Brisgovia 1932], pp. 79-82.