GIOVANNI Cinnamo (‛Ιωάννης ὁ Κίνναμος)
Storico bizantino del sec. XII. Egli stesso c'informa di esser nato dopo la morte dell'imperatore Giovanni Comneno (morto nel 1143) e da un suo discorso ancora inedito (biblioteca dell'Escuriale) si rileva che era in vita al tempo della dinastia degli Angeli (1185-1204). Fu segretario per gli affari militari dell'imperatore Manuele Comneno (1143-1180), che seguì nelle sue spedizioni in Asia e in Europa, e probabilmente anche di Andronico Comneno (1183-1185). Scrisse una storia del suo tempo, dal 1118 al 1176.
La sua posizione e le sue relazioni con la corte e con l'imperatore rendono la storia di G. fonte preziosa per gli avvenimenti del suo tempo e in special modo per quelli svoltisi durante il regno di Manuele Comneno. Disgraziatamente egli è animato da ristretto spirito nazionalistico, sì che i suoi giudizî sul papato e sui Latini sono troppo spesso eccessivamente ostili. Quanto al valore letterario, l'opera di G. si distacca da quella dei suoi contemporanei per la sobrietà dello stile e la purezza della lingua. Bisogna aggiungere, tuttavia, che la storia a noi pervenuta non sembra quella genuina, ma un rifacimento o un ristretto dell'originale. Certo l'unico ms. che si conosca di essa è lacunoso e mutilo alla fine. Di G. esistono inoltre: uno scritto giovanile intorno a una questione del tutto fuori della realtà e priva di qualunque importanza, e un discorso su un imperatore della casa degli Angeli. La storia di G. è pubblicata nelle collezioni degli storici bizantini, di Parigi 1670 (ed. Ducange), di Venezia 1729 e di Bonn 1836 (ed. Meineke) e nella Patr. Graeca del Migne, CXXXIII. Gli altri due scritti sono inediti.
Bibl.: V. C. Neumann, Griechische Geschichtschreiber und Geschichtsquellen in Zwöften Jahr., Lipsia 1888, pp. 78-102; K. Krumbacher, Gesch. der byz. Litteratur, 2ª ed., Monaco 1897, p. 279 segg.